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Paolo Nori al Teatro di Fiesole: ‘A cosa servono i russi’

Lo scrittore protagonista di 'Autunno fiesolano 2024'. Voci originali di Lev Tolstoj, Anna Achmátova e Iosif Brodskij

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Paolo Nori al Teatro di Fiesole: ‘A cosa servono i russi’

Paolo Nori al Teatro di Fiesole

. Nori, scrittore, saggista e traduttore, protagonista di ‘Autunno fiesolano 2024’ con reading teatrale ‘A cosa servono i russi‘ giovedì 7 novembre. ‘Autunno fiesolano’ festival che, insieme alla ‘Primavera fiesolana’, si propone come estensione fisica e temporale dell”Estate fiesolana’.

Che potere hanno i grandi autori russi del passato, sulle nostre vite di occidentali del ventunesimo secolo? Perché li leggiamo ancora, ammesso che li leggiamo? E che effetto potrebbero farci, se li leggessimo, ammesso che non li leggiamo?

‘A cosa servono i russi’ è un monologo con  musica di Modest Musorgskij, immagini di Claudio Sforza e le voci originali di Lev Tolstoj, Anna Achmátova e Iosif Brodskij.

“Tutte le volte che vado in Russia – spiega Paolo Nori –  una delle prime cose che faccio è guardare il cielo e mi vien sempre in mente una breve poesia di Velimir Chlebnikov che dice: “Poco, mi serve / Una crosta di pane / Un ditale di latte / E questo cielo / E queste nuvole”. E quando penso alle due donne della mia vita, mia figlia e sua mamma, mi vien sempre in mente un’altra poesia di Chlebnikov che inizia con “Le ragazze / Quelle che camminano / Con stivali di occhi neri / Sui fiori del mio cuore”.

E quando leggo una poesia che mi piace, mi viene in mente Anna Achmatova che diceva che quando Mandel’štam leggeva i propri versi “Sembrava che si alzasse in volo un cigno”. E quando sto male, ma male, mi viene in mente quel verso di Pasternàk che dice che : “Vivere una vita non è attraversare un campo”. E quando penso che probabilmente la cosa che sto facendo è destinata al fallimento, mi viene in mente Iosif Brodskij quando dice che, se saremo sconfitti, dobbiamo perlomeno provare a interpretare la parte dell’uomo libero. E “Quando è sconfitto”, dice Brodskij, “un uomo libero, non dà la colpa a nessuno”. Che è poi quello, Brodskij, che ha scritto: “Per uno che ha molto letto Dostoevskij, sparare su un proprio simile in nome di una qualche idea è un’impresa un tantino più problematica che per uno che Dostoevskij non l’ha letto mai”.

 

I biglietti (posto unico 10 euro) sono disponibili sul sito del teatro www.teatrodifiesole.it, su www.ticketone.it (tel. 892 101) e nei punti Box Office Toscana (www.boxofficetoscana.it/punti-vendita – tel. 055 210804).

Info, programma e prevendite sul sito www.teatrodifiesole.it.

© Riproduzione riservata

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