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Sesto Fiorentino, rinasce il Museo Ginori

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SESTO FIORENTINO- La promessa del ministro Franceschini, ‘proporrò il resto delle risorse entro la fine della legislatura’.

Rinasce in Toscana, a Sesto Fiorentino, il Museo Ginori: pronto ad aprire i battenti fra tre anni, con un primo lotto di lavori già finanziato dallo Stato e un secondo lotto più l’allestimento già programmati. A brindare idealmente alla rinascita, nel salone Spadolini all’interno del Collegio Romano, sede del Mic, sono in quattro: il ministro della Cultura, Dario Franceschini; il governatore della regione Toscana, Eugenio Giani; il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi; il presidente del cda della fondazione Richard Ginori, Tomaso Montanari.

Tre gli anni previsti per il completamento dei lavori per l’edificio e il parco che, dopo un primo stanziamento di 300.000 euro – per la messa in sicurezza dell’edificio, che vedeva a rischio le stesse collezioni che contano oltre ottomila pezzi in porcellana e maiolica, ceramica e terracotta – e un finanziamento di 1,9 milioni per il primo lotto di interventi che richiederanno un paio d’anni, prevedono altri 3 milioni per il secondo lotto e 2,5 milioni per l’allestimento, per un investimento totale di quasi 8 milioni di euro.

“Questa è davvero una bella storia e sono convinto che alla fine sarà una storia di successo”, esclama Franceschini che promette: “Proporrò le risorse necessarie ai prossimi interventi entro la fine della legislatura, in modo da non avere pause come purtroppo è molte volte avvenuto in vicende passate. In questo caso, non sarà così – assicura – Spesso in Italia il patrimonio culturale è vissuto come pezzo fondamentale dell’identità di una comunità locale: attorno al Museo Ginori si è registrata una mobilitazione popolare vera e spontanea e anche qui la collaborazione fra pubblico e privato è fondamentale”

Mobilitazione che, dopo lunghe battaglie civili seguite alla chiusura dello stabilimento, ha suggerito all’interno della Fondazione Richard Ginori di “inserire, oltre a un consiglio d’amministrazione e a un comitato scientifico, anche un comitato sociale, di cui ha chiesto di far parte anche la Cgil, per una innovazione senza precedenti, sottolinea Tomaso Montanari, che ha accettato di presiedere il cda della fondazione “per spirito di servizio e a titolo gratuito”. Sarà non soltanto un museo dell’arte ma anche un museo del territorio e del lavoro, nonché un laboratorio culturale per il futuro”.

Per il presidente toscano Giani, “il Museo Ginori rappresenterà un punto di riferimento non solo per Sesto e per l’area fiorentina ma per l’intera Toscana. La Regione, assieme al Comune e al Mic, darà tutto il suo contributo, per restituire al più presto il giardino alla cittadinanza e poi per la ristrutturazione della grande area espositiva con un progetto di ampio respiro: industriale, artistico, artigianale, culturale e turistico”. E come recita lo slogan scelto per l’occasione, ‘il Museo Ginori è ancora chiuso, ma ha già tante storie’.

 

© Riproduzione riservata

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