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FIRENZE – Il sindaco Dario Nardella, in missione istituzionale in Austria e Germania, aprirà per la prima volta nella veste di presidente di Eurocities l’assemblea annuale dei primi cittadini europei a Lipsia di scena il 4 e 5 novembre. Tra i temi al centro dell’incontro la lotta al cambiamento climatico, l’attuazione del piano Next Generation Eu, la gestione dei flussi migratori. La prima tappa del viaggio di Nardella è a Vienna, in occasione della tournée dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino alla celebre Wiener Konzerthaus con la direzione di Zubin Mehta. Il concerto è in programma mercoledì 3 novembre, Nardella accompagnerà l’Orchestra con il Sovrintendente Alexander Pereira. La tournée internazionale del Maggio, si legge in un comunicato stampa del Comune di Firenze, è all’indomani della notizia della ripatrimonializzazione degli enti lirico sinfonici italiani grazie alla quale il Maggio Musicale potrà puntare all’abbattimento dello stock di debito, nonché in prossimità del completamento del nuovo teatro con l’inaugurazione, il 21 dicembre, del nuovo auditorium alla presenza del ministro alla Cultura Dario Franceschini e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Martedì 2 novembre Nardella incontra il sindaco e governatore di Vienna Michael Ludwig, attuale presidente di SPÖ Sozialdemokratische Partei Österreichs, il partito socialdemocratico austriaco. Oltre che investitori dei settori real estate e tecnologia per valutare eventuali progetti per Firenze. Tra gli incontri in agenda anche quelli con l’ambasciatore italiano in Austria Stefano Beltrame e l’ambasciatore francese Gilles Pécout. Il 4 e il 5 novembre Nardella sarà dunque a Lipsia, in Germania, per l’assemblea annuale di Eurocities, la rete di oltre 200 città in 38 paesi, che rappresenta 130 milioni di persone. Sottolinea il sindaco di Firenze “Molte delle nostre città hanno già anticipato di dieci anni, al 2040, l’obiettivo della Carbon neutrality, che l’Ue ha fissato al 2050. Ma è indispensabile coinvolgere i sindaci fin dall’inizio nella decisione delle strategie. Troppe volte i primi cittadini vengono trattati come ultima ruota del carro dai governi nazionali, destinatari passivi di decisioni prese a livello centrale. Così non vinceremo mai le sfide globali di fronte a noi”.