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‘Firenze è libera’: 81 anni dopo il suono della Martinella “scuote ancora le coscienze”

Commemorato l'81esimo anniversario della Liberazione della città con le celebrazioni di Comune e Anpi. Giani: "Dalla Toscana un appello per la pace"

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FIRENZE – Alle prime luci di oggi (11 agosto) come ogni anno, il rintocco solenne della Martinella dalla Torre di Arnolfo a Palazzo Vecchio ha aperto le celebrazioni per l’81esimo anniversario della Liberazione di Firenze.

Un suono antico, carico di memoria, che per la sindaca Sara Funaro “risuona ancora più forte e scuote le nostre coscienze”, ricordando il coraggio dei partigiani e dei cittadini che, nel 1944, insorsero contro l’occupazione nazifascista.

La giornata è cominciata in piazza dell’Unità d’Italia con la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti di tutte le guerre. Da lì, il corteo – aperto dai Gonfaloni di Firenze, della Regione Toscana, della Città metropolitana e dei Comuni dell’area fiorentina, insieme ai labari delle associazioni partigiane e combattentistiche – ha raggiunto piazza della Signoria, dove, sull’Arengario di Palazzo Vecchio, si sono tenuti i discorsi ufficiali.

Ad aprire gli interventi è stata la sindaca Funaro, seguita dallo scrittore Giorgio Van Straten e dal vicepresidente provinciale Anpi Firenze Gabriele Minelli.

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha ricordato il significato storico e simbolico della data: “L’11 agosto è il segno della libertà, della democrazia, di ciò che il nostro popolo è riuscito a conquistare con il proprio impegno insieme ai partigiani e alla società civile, ancor prima di uno Stato che ancora non esisteva”.

Rievocando un momento cruciale di quel giorno del 1944, Giani ha aggiunto: “È il giorno in cui il presidente del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, Carlo Ludovico Ragghianti, portò sulle scale di Palazzo Medici Riccardi quel Pegaso che allora era il simbolo del Comitato di Liberazione e che oggi è il simbolo della Toscana. È un’eredità importante che ci dice che la nostra autonomia e indipendenza furono conquistate dai partigiani e dalla società civile, primi a varcare l’Arno e a entrare in Palazzo Medici Riccardi. Quel giorno ha rappresentato il senso di autonomia della Toscana, la preziosità e la ricchezza del nostro territorio, capace di conquistare libertà, democrazia e giustizia sociale grazie all’impegno di tutti i cittadini”.

Il presidente ha poi voluto collegare il messaggio di allora all’attualità: “Oggi, questo 81esimo anniversario cade in un momento drammatico per il mondo. Ottantuno anni fa si combatteva nelle strade di Firenze; oggi assistiamo a una vera e propria strage in Medio Oriente, dove siamo ormai di fronte a un genocidio. È assolutamente necessario che il grido di pace che parte da Firenze e dalla Toscana — insieme a quello del Papa e delle forze politiche progressiste a livello nazionale — si levi forte. Dalla Toscana, oggi come allora, deve levarsi un appello per la libertà, la pace e la dignità di tutti i popoli”.

Nel corso della mattinata, la cerimonia è stata accompagnata dagli squilli delle Chiarine, dagli inni nazionale ed europeo e dal canto partigiano Bella Ciao, intonato in piazza come inno alla libertà e alla resistenza.

Alla commemorazione hanno preso parte anche la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi e l’assessora Monia Monni, insieme a numerosi cittadini, associazioni e rappresentanti istituzionali, in un momento di memoria condivisa e di riflessione sul valore della pace.

© Riproduzione riservata

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