|
Getting your Trinity Audio player ready...
|
SESTO FIORENTINO – Cinque Comuni insieme contro l’ampliamento dell’aeroporto di Firenze.
Calenzano, Campi Bisenzio, Carmignano, Poggio a Caiano e Sesto Fiorentino si preparano a impugnare di fronte alla giustizia amministrativa il decreto di Via della nuova infrastruttura. Come preannunciato all’indomani della firma dell’atto, i primi cittadini hanno presentato questa mattina a Sesto Fiorentino le ragioni che li porteranno nelle prossime settimane a depositare quattro distinti ricorsi (Calenzano, Carmignano e Poggio a Caiano ne produrranno uno unico), a cui si aggiungeranno quello della Provincia di Prato e uno o più ricorsi avanzati dai comitati di cittadini.
Nei loro interventi, i sindaci hanno evidenziato come, per l’ennesima volta, negli ultimi 15 anni le amministrazioni comunali siano chiamate “a opporsi ad un’opera profondamente sbagliata dal punto di vista ambientale ed economico”. Hanno ricordato che la posizione di contrarietà deriva “da un preciso mandato popolare, ricevuto da cittadini sempre più consapevoli delle criticità e per questo contrari alla nuova pista”. Secondo i sindaci, “non è accettabile che tutto il dibattito sul futuro del territorio della Piana continui ad essere ostaggio di questa unica opera associata ad un’idea di sviluppo legata alla “monocoltura” del turismo i cui effetti negativi sono ormai da tempo evidenti sulla città di Firenze e su tutta l’area metropolitana. La nuova pista costerà centinaia di milioni di euro pubblici, risorse che sarebbero sufficienti per la completa messa in sicurezza del territorio dei Comuni colpiti dalle recenti alluvioni. A questo si uniscono tutti i profili problematici già emersi col vecchio progetto, bocciato senza appello dalla giustizia amministrativa, e presenti anche in quello nuovo”.
Dal punto di vista formale, hanno ricordato, “il decreto di Via non è efficace, poiché subordinato alla deroga che dovrà essere concessa dagli organismi comunitari dal momento che l’opera non si limita a incidere, ma cancella completamente aree tutelate. Non si spiegano, quindi, i trionfali annunci di cantieri imminenti che paiono più che altro volti a eludere nel dibattito pubblico il grande impatto che l’opera avrà sull’ambiente”. I sindaci ribadiscono la ferma volontà di procedere contro l’opera in tutte le sedi giudiziarie, politiche e istituzionali, pur auspicando che possa” riaprirsi un confronto politico che metta al centro il territorio e i suoi interessi.”
Mercoledì (17 dicembre) alle 21 al Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio, si terrà l’assemblea Un altro volo è possibile promossa dal Comune di Campi Bisenzio. Interverranno sindaci, consiglieri regionali, rappresentanti dei comitati.
“Come Comune di Poggio a Caiano siamo contrari all’ampliamento della pista dell’aeroporto di Peretola così come pensato perché non porterebbe benefici, come invece vogliono farci credere. Poggio, e così pure Carmignano, ha un patrimonio da tutelare e con gli aerei che ci passerebbero sopra la testa questo non sarebbe certo possibile”. Lo afferma il primo cittadino di Poggio a Caiano Riccardo Palandri. Che aggiunge: “C’è inoltre un forte rischio idrogeologico che non va dimenticato e anche i miei colleghi sindaci contrari alla pista lo stanno sottolineando. E poi sono del parere che gli aeroporti vadano fatti fuori dalle città e non laddove vanno ad incidere in maniera così pesante ed impattante in luoghi come quello della Piana fiorentina e dei Comuni medicei”. Palandri parla anche della situazione viabilità e ricorda che da Poggio per arrivare a Firenze si impiega di più che prendere un aereo da Peretola e andare a Monaco. “Con la cifra da capogiro che serve per il nuovo scalo fiorentino – termina il sindaco Palandri – sarebbe invece opportuno creare una nuova viabilità e mettere in sicurezza il territorio della Toscana”.
“Ci dicono che la nostra contrarietà derivi da una visione ideologica. Invece se siamo ancora qui a dire no ad una infrastruttura sbagliata è perché ci sono fatti oggettivi che la rendono improponibile – spiega il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti – E’ oggettiva la fragilità di questo territorio; è oggettiva la saturazione edilizia nella piana; è oggettivo il rischio idrogeologico, solo due anni fa in una notte furono bruciati 2 miliardi per i danni dell’alluvione a cittadini, imprese e strutture pubbliche; è oggettiva l’insufficienza di infrastrutture in una mobilità d’area congestionata; è oggettivo il bisogno di un altro tipo di turismo, meno impattante su persone e ambiente. Tutte ragioni di buon senso – termina Prestanti – che ci fanno dire no alla nuova pista. E che ci fanno dire che occorre avviarsi verso un altro tipo di sviluppo, rispettoso di ambiente e territorio. Che anche le attività economiche hanno bisogno di scenari nuovi, innovativi, ispirati alla sostenibilità“.



