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FIRENZE – Palazzo Wanny è pronto a vestirsi a festa per il ritorno del derby: il 1e ottobre alle 18 Il Bisonte Firenze ospita nella sua casa la Savino Del Bene Scandicci per la seconda giornata della serie A1 Tigotà, e come sempre la stracittadina richiamerà tanti tifosi nell’impianto di via del Cavallaccio, anche perché le due squadre hanno cominciato alla grande il campionato, vincendo entrambe la gara d’esordio.
Se le scandiccesi hanno superato agevolmente Cuneo, confermando le loro ambizioni di vertice anche per questa stagione, le bisontine hanno dovuto soffrire contro Vallefoglia, portando però a casa un successo in rimonta che dà tantissimo in termini di consapevolezza al gruppo guidato dal nuovo coach Simone Bendandi, uno dei tanti ex della sfida: la Savino, per la qualità e la profondità del suo roster, rimane favorita, ma Il Bisonte, pur ancora privo di Battistoni e Lapini, ha tutte le carte in regola per mettere in difficoltà l’avversario e regalare ancora emozioni al popolo di Palazzo Wanny.
Oltre a coach Simone Bendandi, che è stato viceallenatore della Savino Del Bene per due stagioni fra il 2017 e il 2019, le ex della sfida sono quattro: ne Il Bisonte c’è Giulia Mancini, che ha giocato a Scandicci nel 2017/18, mentre dall’altra parte ci sono Britt Herbots, a Firenze nell’annata 2022/23 (di cui la seconda metà da capitano), Emma Graziani, reduce da tre stagioni da bisontina, e Beatrice Parrocchiale, punto fermo per ben sei anni (dal 2013 al 2019, con tanto di doblete promozione in A1-Coppa Italia di A2 nel 2014) del club del patron Wanny Di Filippo.
I precedenti fra le due società invece si perdono nella notte dei tempi: prendendo come riferimento quelli dalla B1 in su, ovvero dal 2003 a oggi, i confronti diretti sono stati trentaquattro, con un bilancio di undici successi per Il Bisonte (di cui solo uno in A1, 3-2 a Scandicci il 25 marzo 2017) e ventitré per la Savino Del Bene (di cui diciannove sui venti derby giocati nella massima serie).
“Ci apprestiamo a giocare – dice il coach locale Simone Bendandi – una partita molto sentita: avevo già respirato il clima del derby ai tempi di Scandicci, e so che ha una rilevanza diversa dalle altre gare. Sono contento e onorato di poter essere di nuovo parte di un evento del genere: per la città è bello avere due squadre in A1 che portano tanti tifosi al palazzetto, e per noi sarà stimolante affrontare una squadra come la Savino, che l’anno scorso ha disputato la finale scudetto e che da anni costruisce dei roster ricchi di campionesse. Sarà una sfida intensa, che richiederà il giusto approccio: dovremo pensare al nostro gioco e avere la capacità di trovare le soluzioni più adatte per superare i momenti difficili che sicuramente si presenteranno: ci saranno situazioni in cui loro spingeranno tanto e mostreranno dei grandi colpi, che fanno parte del bagaglio di squadre così ben armate. Noi vogliamo giocare la nostra pallavolo migliore e dovremo alleggerirci da ogni preoccupazione e divertirci, che significa mettere in difficoltà l’avversario: sarà una partita complicata ma veniamo da una vittoria che ci ha dato consapevolezza e fiducia, facendoci respirare sia momenti di esaltazione che di difficoltà”.
Così Stephane Antiga, sul gronte Scandicci: “Tutto è andato bene durante questa settimana, quindi siamo pronti per il derby con Il Bisonte. Abbiamo giocato contro di loro due settimane fa in amichevole e nei primi due set non è stato facile affrontarle, inoltre contro Vallefoglia hanno fatto bene e vinto la loro prima gara ufficiale, dunque sappiamo che dobbiamo giocare una buona gara e che Il Bisonte sarà una avversaria che sicuramente giocherà meglio rispetto a Cuneo la settimana scorsa“.
La Savino Del Bene Scandicci di coach Stephane Antiga potrebbe schierarsi con la serba Maja Ognjenović (1984) in palleggio, Ekaterina Antropova (2003) come opposto, Linda Nwakalor (2002) e la brasiliana Ana Carolina Da Silva ‘Carol’ (1991) al centro, la belga Britt Herbots (1999) e la statunitense Lindsey Ruddins (1997) in posto quattro e Beatrice Parrocchiale (1995) nel ruolo di libero.