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FIRENZE – Nella dodicesima tappa della Wanda Diamond League a Chorzow, in Polonia, il campione europeo del peso Leonardo Fabbri ha chiuso al secondo posto con 22,10 battuto dallo statunitense Payton Otterdahl (22,28), con il nono posto di Zane Weir (20,19). Larissa Iapichino sesta nel lungo con 6,61/-0.1 con il rimpianto del secondo salto (nullo di 4 centimetri e vicino ai sette metri), vince la statunitense Jasmine Moore con 6,85/+0.2.
Ritorno ai vertici in una gara di Diamond League per Leonardo Fabbri (Aeronautica), vincitore uscente della scorsa edizione. Il fiorentino world leader con 22,82 ha trovato il comando della gara al quarto lancio con 22,10 (quinta volta in stagione oltre i ventidue metri), ma all’inizio del quinto turno è stato superato dallo statunitense Payton Otterdahl con la misura vincente di 22,28. Ecco la serie dell’azzurro campione d’Europa e argento mondiale a Budapest 2023: nullo-21,48-20,74-22,10-nullo-nullo. Terzo il grande deluso dei Trials, Joe Kovacs (21,82). Nono Zane Weir (Fiamme Gialle), 20,19 al primo tentativo e due nulli senza riuscire a entrare nei primi otto per i lanci successivi. “Con una vittoria sarei andato a casa più contento – ammette Leonardo Fabbri – e ci sono cose buone ma anche altre che non mi piacciono. L’obiettivo è Tokyo, queste gare servono per costruire stabilità. Ho fatto un riscaldamento facile, ma il primo lancio non è riuscito e ci devo lavorare, il secondo l’ho piazzato per non rischiare, dal quarto in poi mi sono detto che sono superiore a queste misure e peccato per il quinto, fuori dalla pedana per guardarlo”.
Larissa Iapichino (Fiamme Oro) chiude sesta con 6,61 al quinto turno, ma con centimetri da rimpiangere per il nullo al secondo ingresso in pedana, un balzo nelle vicinanze dei sette metri ma nullo di 4 centimetri. Per l’azzurra questa serie: 6,46/-0.1-nullo-6,60/+0.1-6,46/-0.2-6,61/+0.1, con oltre dieci centimetri lasciati sull’asse di battuta nei salti validi (14 cm in occasione del 6,60). Vince il bronzo olimpico Jasmine Moore con 6,85 (+0.2) al quinto salto, sorpassando la francese Hillary Kpatcha (6,83/-1.1), raggiunta nella misura (ma terza) al turno finale a tre dall’altra statunitense, l’iridata indoor Claire Bryant. “Una brutta gara, nel corso della stagione può succedere – racconta Larissa Iapichino – e ormai ho raggiunto una tale consapevolezza che accetto di aver sbagliato, di non essere stata all’altezza della mia condizione. Riparto da qui, dopodomani sarò già in pista a capire cosa non è andato, credo che basterà ragionarci a freddo per lasciarsela alle spalle”.