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Leo Fabbri a Parigi: “Crouser una leggenda. Ma io non ho paura”

Olimpiadi 2024, scende in pista l'atletica. Il vicecampione mondo di Bagno a Ripoli: "Rimango coi piedi per terra. Bisogna lanciare con un buon ritmo per regalare qualcosa a chi mi vuole bene"

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BAGNO A RIPOLI – Leo Fabbri a Parigi: “Crouser una leggenda. Ma io non ho paura”.

Leo Fabbri è arrivato a Parigi. Il vicecampione del mondo di Bagno a Ripoli pronto per le Olimpiadi che lo vedono sulla pedana del peso per la qualificazione alla finale venerdì 2 agosto a partire dalle 20.10.

Accesso alla finale fissata alla misura di 21.35.

Finale che va in scena sabato 3 agosto.

Giovedì 1 agosto scende in pista l’atletica con la 20 km di marcia maschile e femminile

L’azzurro toscano in pedana del peso insieme all’amico rivale Zane Weir, entrambi allenati da Paolo Dal Soglio.

Leonardo Fabbri arriva a Parigi dopo una stagione sempre sopra i 22 metri, con tanto di record italiano messo a segno con 22.95.

Con la vittoria ai campionati europei di Roma.

E dopo aver battuto in Diamond League a Londra Ryan Crouser, due volte campione olimpico, campione del mondo e recordman mondiale.

Leonardo Fabbri a Parigi con Stefano Mei, presidente Fidal,il dt La Torre, gli azzurri Lorenzo Simonelli e Nadia Battocletti.

Venerdì 1 agosto dunque la qualificazione, sabato 2 agosto la finale del peso allo Stade de France.

Leo Fabbri: “È stata una bellissima stagione ma sono sempre stato conscio del fatto che tutte le gare sarebbero state in funzione di Parigi, per arrivare in condizione tecnica e fisica ideale. Abbiamo lavorato cercando di trovare la ‘punta’ alle Olimpiadi. Crouser? Sentirgli dire che sto cambiando la storia del peso mi vengono i brividi. Per me è allo stesso livello di Michael Jordan, una leggenda dello sport. In carriera ha perso da Kovacs, mai da un europeo nei grandi eventi. So di aver affrontato un Crouser non al 100% a Londra quindi rimango con i piedi per terra. Mi aspetto molto meglio da me e da tutti gli altri. Ma quella vittoria mi ha dato tanta fiducia e un briciolo ne ha tolta a lui. Spero di avergli messo un po’ di paura. Quando punzecchia dicendo che gli americani sono i più forti, mi gasa e mi stimola”.

 

Pensa a Tokyo 2020 Fabbri: “Fuori dalla finale per 10 centimetri, ho trovato le forze per ripartire pensando a Parigi. Come la immagino? Non mi piace fantasticare su una gara, ma arrivare lì, essere pronto, vivere nel presente, per regalare qualcosa a chi mi vuole bene”.

Si parte dalla qualificazione di venerdì, fissata a 21,35 (oppure bisogna restare tra i primi dodici): “A Roma l’ho un po’ sottovalutata ma non è scontata, bisogna lanciare con un buon ritmo: dovrò gestirla bene, massimo risultato con minimo sforzo, però con un bel gesto”.

Ci sarà anche Zane Weir, quinto a Tokyo: “L’ho visto molto meglio ultimamente dopo l’infortunio, le misure recenti non lo rispecchiano. Spero di essere con lui in finale, sono fiducioso”.

 

© Riproduzione riservata

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