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CERTALDO – Udinese – Napoli, è la serata di Luciano Spalletti.
La strada dello scudetto per Luciano Spalletti stasera giovedì 4 maggio alle 20.45 passa proprio dall’Udinese che il tecnico di Certaldo, provincia di Firenze, allenò con grande successo.
Portando l’Udinese nel 2004 – 2005 al quarto posto in classifica e alla sua prima qualificazione in Champions League della storia.
E l’attuale allenatore dell’Udinese Andrea Sottil giocava in quella squadra bianconera.
E stasera il tecnico toscano con il suo Napoli incontra alla Dacia Arena di Udine l’Udinese di Sottil per conquistare il punto che manca alla conquista del terzo scudetto.
Mentre è sold out lo stadio Diego Armando Maradona di Napoli. Sono esauriti i biglietti per assistere all’evento speciale di questa sera con i maxischermi posizionati a bordo del perimetro di gioco che trasmetteranno il match Udinese-Napoli.
Luciano Spalletti: “Udine è una piazza significativa per me e la mia carriera. Mi fa piacere incontrare molte delle persone che lavorano lì in questo momento storico per la nostra storia. L’Udinese è una delle squadre che porta il maggior numero di uomini in area avversaria, bisogna stare attenti. Sottil era già allenatore in campo”.
Poi il tecnico di Certaldo sul Napoli: “Il lavoro parte lo scorso anno, questo è il secondo tempo. Hanno dato il proprio contributo anche calciatori che adesso non sono più qui. Avevamo calciatori importantissimi come Insigne, Koulibaly, Ghoulam e Mertens. Giocatori che hanno dato molto con la loro personalità. Il risultato non dipende da una partita sola”.
Quindi: “Un po’ di timore c’è, ma c’è anche il ricordo di quanto fatto fin qui, delle nostre qualità e delle partite fatte. Non dobbiamo mai perdere il nostro atteggiamento e la nostra convinzione. L’Udinese è brava a fare tante cose, Sottil ha esperienza di campo, hanno fisicità e arrivano con tanti uomini nell’area avversaria”.
Spalletti: “Se questa è la squadra più forte che abbia mai allenato? Difficile da dire perché ci sono delle evoluzioni di calcio giocato, accostare squadre passate al calcio presente non è facile. Sono fortunato, ho allenato diverse squadre forti e calciatori fortissimi. Bisogna essere bravi a far venir fuori un collettivo che duri nel tempo e dia entusiasmo. Con una pressione così alta, creare entusiasmo nel gruppo è un fattore fondamentale. Quest’anno, sotto questo aspetto, abbiamo fatto tanto. I calciatori che verranno a giocare a Napoli saranno costretti a dare qualcosa in più per l’amore che si respira in questa città”