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San Casciano dei Bagni, i capolavori etruschi esposti al Quirinale

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SAN CASCIANO DEI BAGNI – I capolavori etruschi riemersi dalla campagna di scavo al santuario etrusco-romano di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, saranno esposti per la prima volta al Quirinale.

L’annuncio del ministro Gennaro Sangiuliano a Siena, durante il convegno internazionale ‘Dentro il Sacro. Multiculturalismo e plurilinguismo nello scavo del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni’, promosso dall’Università per Stranieri, dove il ministro è stato accolto dal rettore Tomaso Montanari.

Sangiuliano ha annunciato anche il via alle procedure da parte del Ministero Cultura per l’acquisizione di un immobile cinquecentesco, nel centro storico del Comune di San Casciano dei Bagni, sindaco Agnese Carletti, che diventerà un Museo Nazionale.

Le 24 statue in bronzo, insieme ad ex voto, monete e iscrizioni in lingua etrusca che fanno parte della storica scoperta, saranno esposte a Roma dopo il restauro.

 

Gabriele Nannetti, soprintendente per le province di Siena, Grosseto e Arezzo ha illustrato che sono in corso “le fasi di restauro dei reperti rinvenuti, dopo le prime azione svolte sul posto e le fasi di stabilizzazione. Ora dobbiamo cercare di acquisire ulteriori terreni in prossimità del ‘Santuario Ritrovato’ per sistemare l’intera area, tenendo conto delle vasche di epoca medicea. L’acquisizione del Palazzo dell’Arcipretura, nel centro storico di San Casciano dei Bagni, che ospiterà i materiali rinvenuti, garantirà uno stretto legame con il suo territorio e l’intera provincia di Siena”.

Il rettore Tomaso Montanari: “La presenza del ministro Sangiuliano, a cui sono grato per la generosa attenzione che ci ha voluto riservare, certifica nel modo più solenne la vicinanza delle istituzioni della Repubblica al lavoro del vasto gruppo di ricerca che, coordinato dal nostro professor Jacopo Tabolli, sta scavando, interpretando, facendo tutela e diffondendo conoscenza a San Casciano dei Bagni. Da studioso del patrimonio culturale sono particolarmente entusiasta di questo progetto, perché qui la dimensione della tutela e quella della valorizzazione, intesa come produzione e redistribuzione della conoscenza sono, una volta tanto, perfettamente integrate”.

Le 24 statue in bronzo e migliaia di monete ex voto furono ritrovate sul fondo della grande vasca romana nella campagna di scavi iniziata nel 2019, promossa dal MiC e dal Comune toscano con il coordinamento del professor Jacopo Tabolli: “Realizzate con tutta probabilità da artigiani locali, le 24 statue appena ritrovate si possono datare tra il II secolo avanti Cristo e il I dopo. Il santuario, con le sue piscine ribollenti, le terrazze digradanti, le fontane, gli altari, esisteva almeno dal III secolo a.C. e rimase attivo fino al V d.C., quando in epoca cristiana venne chiuso ma non distrutto, le vasche sigillate con pesanti colonne di pietra, le divinità affidate con rispetto all’acqua”.

 

 

 

© Riproduzione riservata

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