Dall’1 giugno 2025 le sigarette elettroniche monouso saranno vietate nel Regno Unito. La decisione, attesa da tempo e sostenuta da associazioni ambientali e sanitarie, punta a contrastare l’impatto ecologico e il consumo crescente soprattutto tra i minori.
Il ministro della Salute britannico Andrew Gwynne ha definito “molto preoccupante” il dato secondo cui “un quarto dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni ha usato un dispositivo di svapo nell’ultimo anno. Sappiamo che i prodotti usa e getta sono la scelta della maggior parte dei giovani”.
Un allarme ambientale da 8 milioni di pezzi a settimana
Ogni settimana nel Regno Unito vengono gettati via 8,2 milioni di vaporizzatori, pari a circa 13 ogni secondo, secondo i dati dell’organizzazione Material Focus. Gran parte finiscono nella raccolta indifferenziata o abbandonati per strada, con un duplice effetto: inquinamento da plastica e rischi di incendio, dovuti alle batterie al litio contenute nei dispositivi.
Queste stesse batterie, se riciclate correttamente, potrebbero alimentare fino a diecimila auto elettriche all’anno circa. Tuttavia, lo smontaggio manuale richiesto per separare i componenti rallenta il processo di riciclo e aumenta i pericoli per i lavoratori addetti allo smaltimento.
Una crisi cresciuta del 400%
L’uso di sigarette elettroniche nel Paese è aumentato del 400% tra il 2012 e il 2023. Secondo il governo, la percentuale di utenti che smaltisce correttamente questi dispositivi è ancora bassa.
Lo stesso governo ha avviato un monitoraggio decennale su 100.000 giovani per comprendere gli effetti a lungo termine dello svapo sulla salute.
Cosa prevede il divieto
Dal 1° giugno sarà vietata la vendita dei dispositivi usa e getta, sia online sia nei negozi. Restano invece autorizzati i modelli ricaricabili. Non sarà illegale possedere uno svapo monouso già acquistato, ma i cittadini saranno invitati a restituirli ai rivenditori per il corretto smaltimento.
Le sanzioni per i commercianti varieranno da 200 sterline a multe fino a 5.000 sterline, o in alcuni casi, fino a due anni di reclusione in caso di recidiva. Le modalità di controllo e le pene cambiano nelle quattro nazioni del Regno Unito, ma l’intento è chiaro: ridurre un’emergenza ecologica e sociale ormai fuori controllo.
Una legge voluta trasversalmente, prima proposta dal conservatore Rishi Sunak e portata avanti dal governo laburista di Keir Starmer, oggi si presenta come un primo passo concreto verso la regolamentazione di un fenomeno in rapida evoluzione.