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Dall’1 gennaio 2026 entrerà in vigore il collegamento obbligatorio tra Pos e registratori di cassa, previsto dalla legge di bilancio 2025. La misura punta a ridurre l’evasione fiscale attraverso un confronto automatico tra i dati dei pagamenti elettronici e quelli degli scontrini trasmessi al Fisco.
Quando un pagamento viene effettuato tramite Pos, l’importo dovrà risultare anche nella trasmissione telematica dei corrispettivi. Se i due flussi non coincidono, il sistema potrà segnalare possibili anomalie. Lo scopo è limitare le situazioni in cui si accetta un pagamento ma non si emette lo scontrino.
Nei giorni scorsi l’Agenzia delle entrate ha fornito le indicazioni operative per gli esercenti. Il provvedimento, elaborato dopo un confronto con le associazioni di categoria, non richiede collegamenti fisici tra i dispositivi. Il collegamento avverrà tramite un servizio online dedicato, disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia. L’esercente, anche tramite intermediario, dovrà associare la matricola del registratore telematico già censito in Anagrafe Tributaria ai dati identificativi degli strumenti di pagamento elettronico di cui è titolare. La procedura mostrerà in automatico l’elenco dei dispositivi già comunicati dagli operatori finanziari.
Il servizio sarà attivo da marzo 2025, con data precisa che sarà comunicata dall’Agenzia. Per chi ha Pos già in uso all’1 gennaio 2026, è previsto un periodo di 45 giorni per completare la registrazione. Successivamente, ogni nuovo dispositivo dovrà essere associato entro fine mese.
Chi non rispetterà il collegamento obbligatorio tra POS e registratori di cassa potrà incorrere in sanzioni da 100 a mille euro, con possibilità di sospensione temporanea della licenza nei casi più gravi o ripetuti. Secondo le stime del Governo, la misura potrebbe garantire 50 milioni di euro di gettito aggiuntivo nel primo anno, fino a 65 milioni a regime.



