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Governo Meloni, Letta: “Non abbiamo capito cosa farete. Noi alternativi”

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Fiducia alla Camera con 235 sì, 154 no e 5 astenuti per il Governo Meloni, oggi mercoledì 26 ottobre in Senato.

Giorgia Meloni ieri martedì 25 ottobre ha pronunciato le dichiarazioni programmatiche per la fiducia.

L’opposizione.

Il pisano Enrico Letta, segretario nazionale Pd, a Giorgia Meloni: “Non abbiamo capito cosa avete detto. Salvini a ‘Porta a Porta’ è stato più chiaro di lei sul lavoro e questo mi preoccupa. Non abbiamo capito che farete nei prossimi mesi. Non abbiamo capito cosa succederà alle bollette degli italiani, sul tema del disaccoppiamento e sul tetto del gas non abbiamo capito cosa succederà. Non abbiamo capito nulla di cosa sarà la legge di bilancio”.

Quindi: “Noi siamo alternativi“.

Giuseppe Conte, ex premier, leader M5S, sul reddito di cittadinanza, attaccato da Giorgia Meloni nel suo discorso: “Siamo i primi a denunciare le truffe. Non ha detto però che truffe e furbetti raggiungono l’uno per cento. E il 99% riguardano appalti e illeciti nelle pa. Chi ottiene 500 euro di sostegno al mese merita di essere messo alla gogna in questa aula da chi in questa aula guadagna 500 euro al giorno?”.

Poi Conte, riferito a quanto accaduto alla Sapienza di Roma. “Rispettiamo il diritto di manifestazione del pensiero. Mi rivolgo anche al ministro dell’Interno: mi preoccupa vedere le immagini di cariche e manganelli alla Sapienza, mi preoccupa da cittadino e da docente universitario”.

Aborto. “Sull’interruzione della gravidanza ha detto che non intende arretramenti. L’importante è dirlo al vicepresidente Gasparri che ha presentato una proposta in senso contrario”.

Poi Conte: “in un’ora di intervento lei presidente Meloni non ha speso una sola parola per darci una indicazione concreta sulle misure che intende adottare sul caro bollette, sul caro prezzi, che è la questione più urgente che abbiamo. Nulla di nulla. Non ci ha detto nulla sugli extraprofitti, sullo scostamento di bilancio. L’unica certezza presidente Meloni è che lei ci ha restituito la rivendicata continuità con il Governo Draghi. Ma non è che alla fine l’agenda Draghi la vuole scrivere lei presidente Meloni? Questa impostazione a noi preoccupa molto perchè è un’impostazione in cui i mercati vengono prima dei diritti ed è formidabile acceleratore di disuguaglianze”.

Conte ha poi sottolineato di “sicura corsa al riarmo in continuità col Governo uscente e lo dimostra la scelta del ministro della Difesa. Non ha mai accennato all’unica nostra via di uscita: pace”. Quindi: “La povertà non è una colpa e, se lo segni, non è un demerito”.

Sul merito a scuola, Conte: “La scuola non è luogo di selezione, è luogo di riscatto. E’ il luogo in cui si tira fuori il meglio da ciascuno”.

Il segretario del Pd Enrico Letta: “”Sul fisco abbiamo capito una sola parola: condoni. Non ci troverà su questo”.

Poi Letta: “Noi faremo fino in fondo il nostro dovere, noi collaboreremo senza ambiguità perchè noi siamo alternativi. Ad esempio sull’Ucraina potremo fare insieme scelte senza timore”.

Ancora Letta: Quello che ci spaventa è la concretezza e non l’identità. Ci spaventa la concretezza dove l’abbiamo vista nel suo discorso, nel passaggio da brividi che ho sentito sul Covid e sulla salute. Siamo orgogliosi di avere nel nostro gruppo il ministro Roberto Speranza”.

Letta su ambiente: “Ci consideriamo alternativi sul tema che lei non ha citato, quello della transizione ecologica e dell’ambiente, e mi colpisce che la frase clou sia stata che non esiste un ecologista più convinto di un conservatore’: no, non è così. Bolsonaro, Trump, il partito del Pis in Polonia sono conservatori e non sono ecologisti”.

© Riproduzione riservata

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