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Addio a Totò Schillaci, il calcio piange il campione delle notti magiche.
Addio a Totò Schillaci, il calcio piange il campione delle notti magiche mondiali, bomber di Italia ’90.
Protagonista con Nazionale, Juventus, Inter, Messina, Schillaci è morto mercoledì 18 settembre. Aveva 59 anni. Era ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Civico di Palermo per un tumore.
La camera ardente allo stadio Barbera di Palermo.
Il cordoglio di tutto il mondo del calcio.
In sua memoria verrà osservato un minuto di raccoglimento prima delle gare di tutti i campionati in programma da oggi a tutto il fine settimana, comunica il presidente Figc Gravina.
L’azienda ospedaliera mercoledì 18 settembre: “Totò Schillaci è morto alle 9.55 di questa mattina all’ospedale Civico di Palermo dove era ricoverato per l’aggravarsi di un tumore. La direzione e il personale sono vicini alla famiglia nel ricordo anche dell’affetto di cui ha sempre goduto il grande campione”.
Schillaci con Baggio fu il simbolo di quella Nazionale di Italia ’90. “Forza Totò”, gli aveva scritto Baggio nei giorni scorsi.
Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla: “Per l’Italia gli occhi e i gol di Schillaci hanno rappresentato il simbolo delle notti magiche dei Mondiali del ‘90, ma per Palermo hanno significato molto di più, l’esempio di riscatto di un figlio di questa città che stava attraversando anni difficili. Per queste ragioni e di concerto con i familiari, l’amministrazione comunale, per rendere il giusto tributo a Schillaci, ha voluto mettere a disposizione lo Stadio Barbera per l’allestimento della camera ardente e ringrazio il Palermo Football Club per la disponibilità e lo spirito di collaborazione dimostrati”.
Inter: “Ha fatto sognare una nazione intera durante le Notti Magiche di Italia ‘90″.
“La Lega Serie A e tutti i suoi club si stringono ai familiari e all’intera comunità calcistica e dei tifosi italiani per la scomparsa di Salvatore ‘Totò’ Schillaci.
“Schillaci – ha dichiarato il presidente di Lega serie A Lorenzo Casini- è stato un campione che ha illuminato le ‘notti magiche’ dei mondiali di Italia ‘90, aggiudicandosi anche i titoli di capocannoniere e migliore giocatore della competizione. La sua voglia di emergere e arrivare ai massimi livelli nel calcio è stata e continuerà ad essere fonte di ispirazione per i tantissimi giovani che inseguono il sogno di giocare in Serie A”.
Carlo Gravina, presidente Figc: “Le esultanze incontenibili, nelle quali il suo volto era simbolo di gioia condivisa, resteranno per sempre patrimonio comune del calcio italiano. Totò è stato un grande calciatore, simbolo tenace di volontà e di riscatto, ha saputo emozionare i tifosi azzurri perché il suo calcio sapeva di passione. E proprio questo spirito indomito lo ha fatto apprezzare da tutti e lo renderà immortale”.
Palermitano, classe 1964, Schillaci ha iniziato la sua carriera a Messina, collezionando in sette stagioni 219 presenze e 61 reti e contribuendo alla doppia promozione del club siciliano dalla Serie C2 alla Serie B. Arrivato nel 1989 alla Juventus, nella sua prima stagione in bianconero realizzò 15 gol, vincendo Coppa Italia e Coppa Uefa e convincendo il Ct Azeglio Vicini a convocarlo per il Mondiale. E a Italia ’90 fu lui l’eroe che nessuno si aspettava, partendo dalla panchina e subentrando nel secondo tempo del match d’esordio con l’Austria, quando a dieci minuti dal termine allo stadio Olimpico di Roma realizzò di testa su cross di Gianluca Vialli la rete della vittoria. E non si fermò più, trascinando a suon di gol l’Italia fino alla semifinale, persa ai rigori con l’Argentina, e laureandosi con 6 reti capocannoniere del torneo. Premiato come miglior giocatore del Mondiale, arrivò secondo nella classifica del Pallone d’oro alle spalle di Lothar Matthaus. In maglia azzurra ha disputato complessivamente 17 partite realizzando 7 gol. Lasciata la Juventus, disputò due stagioni all’Inter (30 presenze e 11 reti) per poi chiudere la carriera in Giappone, al Jubilo Iwata, diventando il primo calciatore italiano a giocare nel campionato nipponico.