Getting your Trinity Audio player ready...
|
PIOMBINO – Demolizioni Jsw Piombino, Arpat : “Prescrizioni non rispettate”.
Sopralluoghi Arpat dopo le masse di polvere sprigionatesi da demolizioni Jsw a Piombino.
In seguito alle quali il sindaco Francesco Ferrari ha presentato un esposto.
E l’azienda si è scusata. Aggiungendo: “Ribadiamo che ciò non doveva sicuramente accadere. Anche se la società appaltatrice F&R ha dichiarato essere una conseguenza diretta dell’imprevedibilità delle condizioni meteorologiche determinatesi nel momento dell’operazione”.
ll direttore generale di Arpat Pietro Rubellini “esprime indignazione per il comportamento della ditta”. E annuncia di “verificare le necessità di segnalare eventuali sopravvenienze di reato in merito a quanto accaduto”. Sottolineando: “le operazioni che hanno provocato la diffusione delle polveri nella giornata di mercoledì 26 luglio non sono state preventivamente comunicate ad Arpat, come invece prescritto. Né è stato presentato, come richiesto dall’Agenzia, un piano di demolizione particolareggiato di questo impianto”.
I sindacati Fim-Fiom-Uilm annunciano un esposto.
Il Pd di Piombino annuncia l’attivazione “attraverso i canali ufficiali per portare all’attenzione di tutte le autorità competenti”.
Il comunicato ufficiale di Arpat: “A seguito di alcune segnalazioni di notevoli quantitativi di polveri all’esterno dell’area di cantiere e dello stabilimento, giovedì 27 luglio il personale del Dipartimento ARPAT di Piombino ha effettuato due sopralluoghi, uno presso l’area delle ex acciaierie dove mercoledì 26 è avvenuta la demolizione di una porzione di capannone dell’impianto ‘Ex convertitori’, e l’altro presso un’abitazione”.
“Dal sopralluogo di giovedì 27 presso l’area è emerso che la ditta incaricata dal gruppo Jsw non ha rispettato le prescrizioni impartite da Arpat nell’ambito degli Accordi di programma. In cui le varie istituzioni sono chiamate a vigilare sugli adempimenti richiesti. E sono venuti meno gli accordi sull’adozione di adeguate misure di mitigazione per le polveri da demolizione. Inoltre, le operazioni che hanno provocato la diffusione delle polveri nella giornata di mercoledì 26 luglio non sono state preventivamente comunicate ad ARPAT, come invece prescritto. Né è stato presentato, come richiesto dall’Agenzia, un piano di demolizione particolareggiato di questo impianto.
Episodi analoghi a quelli accaduti mercoledì 26 luglio non incidono in modo determinante sulla qualità dell’aria, perché – fortunatamente – si caratterizzano come episodi intensi ma di breve durata che si disperdono rapidamente nell’aria”.
Poi Arpat: “Durante i sopralluoghi sono stati effettuati campionamenti per la ricerca di metalli, IPA e PCB presso un’abitazione dove è stata rilevata la presenza di polveri, per capire se questa sia riconducibile all’impianto.
L’Agenzia interviene con fermezza su quanto accaduto. Il direttore generale di Arpat, Pietro Rubellini esprime indignazione per il comportamento della ditta. Dopo che più volte aveva effettuato sopralluoghi nell’area ed aveva ricevuto conferma da parte della ditta che si sarebbe impegnata a rispettare le condizioni per evitare situazioni come quella che invece si è verificata nella giornata di mercoledì 26. Il direttore si attiverà per verificare le necessità di segnalare eventuali sopravvenienze di reato in merito a quanto accaduto.