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Life Support Emergency a Livorno, prefetto: “Solidità macchina organizzativa”
Life Support Emergency a Livorno, terminate le operazioni di sbarco e trasferimento dei 72 naufraghi soccorsi in due interventi, 58 uomini e 14 donne, tra i quali 7 minori non accompagnati, il punto del prefetto Dionisi.
Le operazioni di prima accoglienza “si sono svolte senza alcuna criticità grazie all’organizzazione di un complesso sistema di sinergia interistituzionale tra le componenti coinvolte: Capitaneria di Porto, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di finanza, Usmaf, Asl, Protezione civile regionale e comunale che ha visto, altresì, la presenza dell’assessore alle Politiche sociali del Comune di Livorno, Croce Rossa Italiana, Svs, Misericordia, volontariato e dipendenti della società Porto di Livorno 2000 che gestisce le aree portuali”.
Prefetto Dionisi: “Vorrei esprimere il mio più sentito apprezzamento per l’efficienza e la professionalità dimostrate nella gestione dello sbarco della nave Life Support al Porto di Livorno. Grazie all’impegno e alla sinergia di tutte le istituzioni coinvolte, siamo stati in grado di accogliere i 72 migranti in arrivo in maniera sicura e ordinata, confermando ancora una volta la solidità della nostra macchina organizzativa. Tutti i migranti ricollocati in Toscana, secondo un piano studiato attentamente per garantire accoglienza e supporto adeguati. Questo risultato testimonia la dedizione della nostra comunità nel rispondere con umanità e responsabilità a un tema di grande attualità.”
Il Prefetto ha poi proseguito: “Le operazioni di assistenza e identificazione si sono svolte con la consueta, efficace capacità di risposta da parte di tutte le componenti coinvolte e desidero, pertanto, ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla perfetta riuscita delle operazioni di sbarco. Le persone sbarcate erano in buone condizioni di salute mentre una è stata ricoverata in ospedale per accertamenti. Un adulto di nazionalità egiziana è stato arrestato in quanto già espulso nel 2023 dalla Questura di Siracusa.
Tutti gli altri hanno trovato collocazione nelle province della Toscana, in particolare: 17 sono stati accolti a Firenze, 7 a Siena, 6 ad Arezzo, 3 a Prato, 8 a Pisa, 7 a Grosseto, 4 a Massa, 4 a Pistoia, 7 a Lucca, 9 a Livorno.
Al riguardo il Prefetto ha voluto sottolineare che : “La Prefettura di Livorno ha svolto un ruolo centrale nella preparazione e nel coordinamento di ogni fase dell’intervento, garantendo che tutte le operazioni si svolgessero in condizioni di massima sicurezza e efficienza.
Vorrei anche sottolineare il prezioso contributo delle altre Prefetture toscane che ringrazio.”
Il Prefetto ha così concluso: “Questo intervento dimostra ancora una volta come la sinergia istituzionale possa fare la differenza nella gestione di situazioni delicate come queste, dimostrando il nostro impegno nel rispondere a tali sfide con organizzazione e spirito di solidarietà”.
Eugenio Giani, presidente Regione Toscana: “Ritengo sconfortante che di fronte a questi 70 e oltre migranti che saranno accolti in Toscana, e per i quali già abbiamo una programmazione per inserirli e trovare una risposta anche ai minori, vedere sprecare soldi per un centro in Albania che non lascerà nulla. Un centro quello in Albania che viene costantemente messo in discussione anche sulla base delle fonti normative e che porta addirittura a dover cambiare le leggi. I cittadini valutino loro”.