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Banca d’Italia chiude a Livorno: “Piano di riorganizzazione filiali”

Banca d'Italia: "Per ragioni di efficienza e di razionalizzazione delle attività, verranno chiuse le filiali di Brescia e Livorno. Tramite le sedi regionali di Milano e Firenze, la banca non farà mancare il suo apporto alle istituzioni e alle comunità di questi territori"

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LIVORNO – Banca d’Italia chiude la filiale di Livorno.

L’ufficialità in un comunicato stampa datato ieri venerdì 31 dicembre ‘Piano di sviluppo delle funzioni e di adeguamento degli assetti della rete territoriale’.

Il testo: ‘Il Consiglio Superiore della Banca d’Italia ha approvato oggi un piano di riorganizzazione delle filiali, che prevede un ulteriore decentramento di responsabilità di vigilanza (prudenziale, antiriciclaggio e tutela della clientela) e il rafforzamento delle attività di educazione finanziaria e della funzione di valutazione del merito di credito delle imprese non finanziarie per i fini della politica monetaria.
Il piano conferma il modello di presenza territoriale della Banca d’Italia rispondente all’articolazione istituzionale dello Stato, con 21 Filiali nelle regioni e province autonome; altre 15 filiali opereranno con funzioni differenziate.

Per ragioni di efficienza e di razionalizzazione delle attività, verranno chiuse le filiali di Brescia e Livorno; tramite le sedi regionali di Milano e Firenze, la Banca non farà mancare il suo apporto alle istituzioni e alle comunità di questi territori.
La riforma intende valorizzare la presenza della Banca sul territorio e favorire un utilizzo delle risorse più efficiente, flessibile e integrato con gli uffici centrali”.

Nei giorni scorsi il Consiglio regionale della Toscana aveva approvato con voto compatto di tutte le forze politiche una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, capogruppo Irene Galletti, per mantenere le filali toscane di Banca d’Italia (Livorno, Firenze e tesoreria di Arezzo).

La capogruppo Irene Galletti, in commissione Bilancio guidata da Giacomo Bugliani (Pd), aveva illustrato il testo per impegnare la giunta ad “intervenire immediatamente, in sede di Conferenza Stato Regioni e attraverso il confronto con Governo e Bankitalia, per trovare soluzioni a salvaguardia dell’attività, del tessuto economico locale, delle condizioni occupazionali anche considerando la riapertura di filiali chiuse”.

Pd con deputato toscano Marco Simiani, capogruppo in commissione Ambiente: “Se Livorno perde la sede della Banca d’Italia non saranno penalizzati soltanto i dipendenti e le loro famiglie costretti a trasferirsi, ma l’intera comunità. Si tratta di un territorio che inevitabilmente subirà una drastica riduzione della vigilanza sulla trasparenza e sulla correttezza dei comportamenti degli intermediari bancari e finanziari, nonostante sia tra i primi posti in Italia per finanziamenti attivi in rapporto alla popolazione e crescano ovunque truffe e raggiri a danno dei consumatori”.
“Senza dimenticare che con questa chiusura in Toscana rimarrebbero soltanto due filiali: quella di Firenze e quella di Arezzo (specializzata nel trattamento del contante). Quattro mesi fa avevamo chiesto al ministro Giorgetti di intervenire, nel rispetto dell’autonomia della Banca d’Italia, per evitare queste criticità ma la nostra interrogazione parlamentare non ha avuto ancora risposta. Evidentemente il governo parla di banche soltanto quando si tratta di poltrone o di privatizzazioni per fare cassa”.

 

© Riproduzione riservata

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