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DONORATICO – Capannone confiscato a mafia a Donoratico: ora struttura prima accoglienza per chi è in difficoltà con mensa e camere.
Capannone industriale confiscato alla mafia ecompletamente ristrutturato e restituito alla collettività con destinazione a fini sociali a Donoratico, Comune di Castagneto Carducci, provincia di Livorno. Presenti Sandra Scarpellini, sindaca Castagneto Carducci e presidente Provincia di Livorno. Eugenio Giani e Stefano Ciuoffo, presidente e assessore Regione Toscana. Giancarlo Dionisi, prefetto di Livorno.
Giani: “Siamo di fronte ad uno degli interventi più significativi tra i numerosi operati sui beni sottratti alla criminalità organizzata. In Toscana attualmente i comuni che hanno almeno un immobile sottratto alla criminalità e destinato a fini sociali sono 26. In tutto gli immobili sono 179. Sono invece 13 quelli messi in vendita per il soddisfacimento di creditori e 27 in 15 localizzazioni destinati allo Stato, per gli usi istituzionali visto che generalmente vengono utilizzati per alloggi delle forze di polizia. A Donoratico tra breve sarà possibile usufruire di questo bellissimo spazio, oggi polifunzionale, che assumerà una spiccata vocazione sociale, perfettamente in linea con gli intenti che animano la Regione e tante amministrazioni comunali e che hanno portato, negli anni, al recupero a finalità sociali di numerosi immobili in tanti Comuni della nostra Regione. Ammontano a quasi 6 miliardi di euro gli interventi finanziati dal 2022 al 2026 dalla Regione in 12 Comuni toscani per il recupero a fini sociali di numerosi beni sottratti alle mafie. Oggi i nostri complimenti vanno alla sindaca Scarpellini e a tutti coloro che si sono adoperati per raggiungere questo importante risultato”.
Ciuoffo: “In tre anni abbiamo finanziato questo intervento con quasi 1,2 milioni di euro: un investimento davvero ben riuscito e che rappresenta lo stanziamento più importante tra tutti quelli concessi dalla Regione ai Comuni toscani. Oculata e lungimirante è stata la scelta di destinarlo a spazio polifunzionale. Oggi è davvero una bella giornata per la legalità, per Donoratico e per tutta la Toscana. Credo sia doveroso ringraziare sia l’amministrazione comunale che collegialmente con le diverse realtà associative del territorio ha saputo restituire questo bene alla collettività”
L’ex capannone ospiterà una mensa con attigua cucina per la produzione e la distribuzione di pasti da consumare in loco o da asporto per persone in difficoltà segnalate dai servizi sociali, una lavanderia a servizio della mensa con cucina e degli ospiti, due camere con bagno da destinare ad esigenze di prima accoglienza, un locale infermeria e anche un’aula didattica.
Sindaca Scarpellini: “Presentiamo la rigenerazione completa di quello che era un capannone contenente un laboratorio del pane andato in malora, confiscato e assegnato al nostro Comune. Adesso è un edificio bello e del tutto nuovo che niente ha più a che fare con il rudere degradato di due anni fa. È un immobile completamente rigenerato che dovrà essere a sua volta rigenerante per la comunità. castagnetana e per il territorio, in cui saranno centrali i servizi a sostegno della popolazione più indigente, come la mensa dei bisognosi, ma dove troveranno spazio anche attività in risposta a bisogni di socialità del territorio.
Il grande finanziamento, di quasi un milione e duecentomila euro è però della Regione Toscana. Senza il presidente Giani e l’assessore Ciuoffo con gli uffici che lavorano al recupero di beni confiscati, niente di tutto questo sarebbe stato possibile.
Oggi si chiude il capitolo ristrutturazione e il nuovo capannone è terminato. Ora lavoriamo per farlo funzionare”.
Si è conclusa anche la fase della coprogrammazione con le associazioni e gli enti che hanno aderito, per evidenziare i bisogni che potrebbero essere soddisfatti nella nuova struttura. Ora inizia la fase di coprogettazione per definire le attività possibili, mettendo a frutto gli input ricevuti.
Il capannone è anche oggetto di due interventi da Pnrr, ottenuti rispettivamente dalla Società della salute per costituire in alcuni dei locali un punto di primo aiuto sociale per persone in forte stato di bisogno e dall’ambito turistico Costa degli Etruschi di cui siamo capofila, per la Green community e che si concretizzerà nell’istallazione di pannelli fotovoltaici sul tetto”.
Prefetto Dionisi: “Le iniziative volte al recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata si inseriscono in quella funzione di promozione sociale propria delle istituzioni che, operando in sinergia, ripropongono alla collettività l’attenzione ai principi costituzionali della solidarietà riconducendo i beni confiscati a beneficio della società civile”.
“Il Ministro dell’Interno ha da sempre posto attenzione particolare alla lotta alle criminalità organizzate ed alle forme più invasive della società civile, che la trasformano spesso in luogo invivibile. L’obiettivo del Ministro dell’Interno non è solo quello di combattere le attività della criminalità organizzata ma, anche attraverso il contributo dell’Agenzia Nazionale per i beni confiscati, quello di poter provvedere alla restituzione dei beni stessi, oggetto di confisca affinchè possano essere nuovamente utilizzati dalla collettività e possano costituire concretamente una forma di sostegno al ripristino della legalità in contesti che rischiano di considerarsi abbandonati ad un destino di sofferenza e disagio”
“Il compito delle istituzioni, nell’agire in sinergia, è quello di mettere in campo tutte le misure e le azioni volte a promuovere con determinazione la legalità”.
“Desidero esprimere un sentito ringraziamento al sindaco di Castagneto Carducci ed al presidente della Regione Toscana per avere contribuito alla riaffermazione dei principi fondamentali della nostra Nazione, quale la legalità e la vicinanza alla collettività intera, spesso ferita dalla criminalità organizzata. Non può esistere una vera giustizia sociale senza il rispetto di questo principio fondamentale”.
“Il compito delle istituzioni, in sinergia tra loro e con le esigenze della società civile, è quello di promuovere il bene comune, anche laddove ci siano state aggressioni al tessuto sociale, promuovendo percorsi che siano la dimostrazione fattiva che gli atti di violenza possono essere scongiurati con il ripristino della legalità”.
“La legalità non è un ostacolo allo sviluppo, ma una sua condizione essenziale. Solo attraverso il rispetto delle norme e una cooperazione costruttiva tra tutti gli attori coinvolti possiamo promuovere un futuro sostenibile”