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PIOMBINO – Foto del sindaco di Piombino a testa in giù, l’autore: “Chiedo scusa”
La foto a testa in giù del sindaco di Piombino Francesco Ferrari, centrodestra, vicepresidente Anci Toscana, con giovani del circolo territoriale di Gioventù Nazionale pubblicata via social. Accompagnata dalla scritta “Sudici, bastardi e vigliacchi dovete tornare nelle fogne”.
Daniele Perini, candidato consigliere a supporto candidato sindaco Pd alle amministrative 2024 di Piombino, provincia di Livorno, interviene via Fb martedì 26 novembre: “A Francesco Ferrari, la persona, ripeto le mie scuse e dico che per distendere i toni dei polemici si potrebbe dichiarare antifascista. In più chiedo scusa a chi quel circolo lo ha aperto, perché io in realtà so che non sono i fascisti che vorrebbero dimostrarsi. Sono solo dei ragazzi cresciuti nell’assurdo di questa scena politica italiana, ma che anche loro si prendano la responsabilità di aprire un circolo del genere”.
Lista Ferrari Sindaco, Fratelli d’Italia, Lega Salvini Premier, Lavoro&Ambiente, Forza d’Italia, Alleanza per Piombino, Futuro Piombino in una nota: “Istigazione all’odio. Il clima di forte e pericolosa intolleranza generato da una certa sinistra di questa città non pare, purtroppo, fermarsi. L’ultimo esempio in ordine di tempo viene da una storia di Instagram pubblicata da un candidato nella lista Insieme a Sinistra, a sostegno di Gianni Anselmi alla recente tornata amministrativa. Una violenza verbale di una gravità estrema che colpisce il sindaco di Piombino e alcuni giovani della val di Cornia. Ci aspettiamo, adesso, che il Pd ma soprattutto che la lista Insieme a Sinistra, capitanata da Francesco Ghini, prendano le distanze da quel post, dal suo autore e da un linguaggio che istiga al disprezzo e all’intolleranza”.
Pd di Piombino prende le distanze via social martedì 26 novembre: “Il Partito Democratico prende chiaramente le distanze dalle recenti affermazioni espresse da un candidato della lista Insieme a Sinistra su una storia di Instagram, ne stigmatizza il linguaggio, e lo fa, innanzitutto perché non condivide l’uso del linguaggio d’odio che inquina il dibattito politico, credendo fortemente nelle istituzioni e nella vita democratica del Paese”.
Daniele Perini via Fb nel suo lungo post: “Questo è un post doveroso, ne state parlando in tanti e se ne volete parlare con me è giusto che ascoltiate cosa ho da dire.
Mi sono permesso di utilizzare toni violenti in un’immagine condivisa contro il sindaco e un gruppo di giovani attivisti politici, e forse qualcuno si chiede perché”.
Scrive Perini: “Ciò che ho fatto – una storia carica di odio nei confronti di un progetto politico, quello ferrariano – non la rivendico e basta la controfirmo nei canoni che volete, anche da calmo e a mente fredda.
Però ho bisogno, dopo trent’anni di vita, che qualcuno mi metta davanti al significato di violenza. E che qualcuno mi garantisca che non siano fascisti”.
“Non so nascondermi e non riesco a prendere coscienza della mia violenza argomentativa della storia di domenica senza vedere che violenza portino nelle nostre case le politiche – e le dichiarazioni di tutti i giorni – di un partito (e di una serie di partiti) che inneggia alla memoria imperitura del Partito Fascista Italiano”.
“Comunque, anche più garbatamente, sono disponibile ad ogni tipo di confronto ma vi devo chiamare con il vostro nome, fascisti, e senza pregiudiziale trattarvi da tali. Io sono il vostro opposto, quello di cui ogni fiero italiano dovrebbe vantarsi: antifascista”-
Gabriele Sgueglia, presidente Gioventù Nazionale Toscana, e Alessandro Palumbo, presidente provinciale Gioventù Nazionale Livorno), nell’esprimere solidarietà a Ferrari: “Troviamo gravissimo che questi insulti e queste minacce siano stati fatti da un ex candidato di Sinistra Italiana, a sostegno della candidatura a sindaco di Gianni Anselmi, consigliere regionale PD, e che avessero come obiettivo quello di colpire anche il sindaco Francesco Ferrari, che rappresenta un’istituzione, il Comune di Piombino, e quindi tutti i cittadini”.
Pd di Piombino: “Come Partito Democratico riteniamo necessario fare chiarezza su alcuni punti:
1. 𝗔𝘂𝘁𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗹𝗶𝘀𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗮𝗹𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.
Il Partito Democratico non è responsabile delle dichiarazioni o delle scelte comunicative di candidati appartenenti ad altre liste della coalizione alle ultime amministrative. Ogni lista conserva la propria autonomia politica e comunicativa, e non può essere considerata rappresentativa delle posizioni del Partito Democratico. Pertanto, le polemiche sollevate appaiono del tutto fuori luogo.
2. 𝗟𝗮 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝘁𝘁𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶𝗼 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲.
Ci siamo sempre distinti per il rispetto del confronto politico e per la correttezza dei toni. Stigmatizziamo con fermezza ogni forma di linguaggio offensivo o divisivo, che non ci rappresenta, sia da parte di chi solleva polemiche che di chi vi risponde con toni altrettanto inappropriati. Ribadiamo l’importanza di un dibattito civile, rispettoso e costruttivo, lontano da invettive personali o contrapposizioni ideologiche sterili.
3. 𝗖𝗶𝘃𝗶𝗰𝗶 𝗲 𝗿𝗮𝗱𝗶𝗰𝗶 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲.
Guardando alle realtà che si propongono come ‘civiche”’ notiamo con chiarezza, a conferma di quanto abbiamo sempre sostenuto, come anch’esse abbiano basi politiche ben definite alle spalle. Nel caso di alcuni movimenti locali, queste basi sono fortemente radicate a destra.
4. 𝗜𝗹 𝘃𝗮𝗹𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗺𝗽𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶𝗹𝗲.
La cosa che ci rincuora è che, nonostante le nette e profonde differenze tra noi e la destra – i Giovani Democratici, ad esempio, sono agli antipodi rispetto alle idee e e le azioni di Gioventù Nazionale – l’impegno giovanile in politica rimane un elemento positivo, a patto che sia fondato sul rispetto dei principi democratici, dei valori costituzionali e antifascisti”.
Lega provinciale Livorno col segretario Carlo Ghiozzi: “La Lega Piombino auspica una immediata, ferma e decisa presa di distanza dei responsabili politici di questo signore, insieme al Pd, e solidarizza col sindaco Ferrari e i ragazzi di Gioventù Nazionale per l’ignobile, vile e violento attacco subìto. Sottacere, da parte di costoro, questo gravissimo fatto, equivarrebbe a una implicita condivisione delle istanze antidemocratiche e parasquadriste dell’autore”.