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Protesta collegamenti Elba: presidio Cgil a Portoferraio

Rossi, Cgil Toscana: "Servizi adeguati anche per località più disagiate". Fossi, Pd: "Miglioramento e aumento corse". Landi, Lega: "Pd e consigliere regionale Baccelli responsabili dei disagi sono in piazza contro loro stessi"

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PORTOFERRAIO – Protesta collegamenti Elba: presidio Cgil a Portoferraio.

Protesta collegamenti Elba, presidio a Portoferraio lunedì 2 dicembre organizzato da Cgil Elba. Oltre 300 persone, rendiconta Cgil, hanno partecipato lunedì 2 dicembre  al presidio “per tenere viva l’attenzione sulle problematiche legate ai collegamenti marittimi e alla continuità territoriale tra l’isola e il continente che penalizza cittadini residenti e pendolari”.

Presenti anche il Pd, con il deputato e coordinatore regionale dem  Emiliano Fossi.

Marco Landi, consigliere regionale Lega Salvini, via social: “Se c’è una persona che è responsabile del caos traghetti quella è l’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli, incapace di fare un bando in grado di garantire il diritto alla mobilità dei cittadini dell’Elba e delle altre isole toscane.

Se c’è un partito che è responsabile dei disagi che si stanno verificando e che si verificheranno da gennaio quello è il Partito Democratico toscano, oggi guidato dall’onorevole Emiliano Fossi, sotto varie sigle da 55 anni al governo della Regione.
Baccelli e Fossi che oggi, senza pudore, sono a Portoferraio alla manifestazione della CGIL, indetta per dire no ai peggioramenti dei collegamenti marittimi con l’Arcipelago toscano.
In pratica sono in piazza per manifestare contro loro stessi”.

 

Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana, presente al presidio a Portoferraio insieme a Paolo Gozzani, segreteria Cgil Toscana: “Questa è una delle situazioni in cui bisogna dare a tutti i cittadini gli stessi diritti, e quindi urge garantire servizi adeguati anche per le località più disagiate. Questi servizi possono darli anche gli armatori accaparrandosi il lotto unico, non ci rimetterebbero ma ci guadagnerebbero comunque abbastanza”

Pd Toscana con Fossi: Oggi siamo al presidio della CGIL a Portoferraio per ribadire un principio fondamentale: vivere su un’isola non può significare essere esclusi dai diritti essenziali. La continuità territoriale è molto più di una questione tecnica, è una necessità per garantire parità di accesso alla sanità, all’istruzione, al lavoro. È ciò che permette agli abitanti dell’Isola d’Elba e delle altre isole dell’arcipelago toscano di sentirsi parte integrante della nostra regione e del nostro Paese.
I tagli alle corse marittime mettono a rischio tutto questo. Ogni corsa soppressa significa una possibilità in meno di andare dal medico, di lavorare, di studiare.
Si sta lavorando a una proroga comunque importante per mantenere i collegamenti attuali, ma l’obiettivo deve essere un altro: un miglioramento e aumento del numero delle corse. Perché chi vive sulle isole non deve affrontare svantaggi rispetto a chi vive sulla terraferma. Perché l’isolamento non può essere la condizione di chi ha scelto di vivere su una terra meravigliosa, ma complessa. Perché nessuna logica economica può valere più della dignità e dei diritti delle persone.
Oggi, più che mai, siamo al fianco di queste persone, per difendere e costruire insieme un futuro dove nessuno sia lasciato indietro”.

 

Mirko Lami, Cgil regionale: “Cgil ha organizzato questo presidio pacifico al quale stanno partecipando anche le scuole, proprio per alzare i riflettori sul tema della continuità territoriale. In tutte le isole dell’arcipelago c’è questo problema, che pesa ad esempio sui lavoratori della sanità, sui pendolari ma pesa molto anche sui pazienti che devono fare le cure in continente. Per questo servono gli strumenti, cioè le navi con orari delle corse consoni. Ci sono traghetti datati, che ad esempio non hanno ascensori per barellati, e anche su questo vogliamo accendere i riflettori. Si faccia la proroga del bando sì, ma si intervenga anche non solo dove c’è da prendere la polpa, per dare un servizio anche alle altre isole minori che fanno parte dell’arcipelago toscano.

Serve dunque accedere a finanziamenti per permettere l’innovazione sui navigli, sulle modifiche di orari e dare la possibilità a tutti di avere anche corse veloci. Noi all’Elba abbiamo un solo aliscafo che fa due corse al giorno, quindi c’è anche la necessità di aumentare le corse rapide. Un circuito che finisce per penalizzare anche diversi settori economici. Sulle tariffe ad esempio in un periodo morto come quello invernale le società sportive non possono trovarsi a pagare 30 euro a ragazzo: in tanti preferiscono perdere la partita a tavolino che sobbarcarsi il costo di una trasferta così onerosa. Va trovata una soluzione condivisa”

© Riproduzione riservata

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