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PIOMBINO – “Il rigassificatore di Piombino è essenziale per questioni di sicurezza nazionale”.
Così il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa a Palazzo Chigi per il Dl Aiuti Ter.
Il rigassificatore è essenziale, sottolinea Draghi, “per garantire le forniture di gas“.
Dunque avanti tutta il rigassificatore nel porto di Piombino. E d’altra parte sia il centrodestra sia il Pd, oltre al Terzo Polo Renzi e un Calenda che per il rigassificatore a Piombino mette in campo anche l’esercito, stanno dicendo forte e chiaro sì al rigassificatore in campagna elettorale.
E sono gli stessi partiti, Pd, Fratelli d’Italia, Lega, che a Piombino hanno manifestato contro il rigassificatore.
No al rigassificatore da parte di Italia Sovrana e Popolare con Marco Rizzo, ieri venerdì 16 settembre a Piombino, e da parte di Italexit con Gianluigi Paragone che a Piombino è stato martedì 13 scorso.
Il M5S con Conte ha detto che Piombino è la scelta sbagliata.
Rigassificatore a Piombino, Golar Tundra targato Snam, che ha nel presidente della Regione Toscana Giani il commissario incaricato da Draghi.
E che non prevede la procedura di Via, Valutazione impatto ambientale.
In merito allo slittamento da gennaio ad aprile 2023 dei tempi per l’operatività del Golar Tundra nel porto di Piombino il ministro Mite Transizione ecologica Roberto Cingolani: “A luglio era stato indicato l’inizio del 2023, si sono persi un paio di mesi per i motivi che sapete ma non mi sembra un problema estremamente preoccupante”. Anche per Cingolani il rigassificatore “è uno strumento essenziale per garantire la sicurezza energetica nazionale. Bisognerà fare di tutto per aiutare i territori in un patto di rispetto reciproco“. Per Cingolani “troveremo un punto di accordo perché la posta in gioco è molto seria e molto alta”.