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LIVORNO – Matteo Salvini contestato a Livorno.
Il vicepremier, leader Lega, a Palazzo Pancaldi con i ministri leghisti Locatelli, Giorgetti, Valditara, in un lungomare blindatissimo nel tardo pomeriggio di martedì 7 ottobre.

E blindatissimo anche lo specchio d’acqua davanti a Palazzo Pancaldi, che è stato interdetto.
Imponente il servizio delle forza dell’ordine per l’arrivo dei ministri leghisti.
Se per Salvini sono volati cori e insulti di protesta, il vicepremier ha mandato baci verso i manifestanti, tenuti a debita distanza dalle forze dell’ordine.
Salvini: “Quello che non è divertente è che stiano bloccando una città, che stiano impedendo un dibattito democratico. Detto questo, viva la libertà di sciopero e di manifestare. Stiamo lavorando a una legge per cui chi rompe paga”.
Salvini ha ricordato il 7 ottobre: “Io lavoro per una convivenza pacifica tra Palestina e Israele, ma chi non riesce a condannare i terroristi islamici di Hamas non è un essere umano”.
Tra i presenti, i parlamentari Potenti e Montemagni, il segretario regionale Baroncini, i segretari livornesi Ghiozzi, provinciale, e Gasparri, comunale, Lorenzo Gasperini, Federico Pazzaglia.
Mentre nel primo pomeriggio di martedì 7 ottobre poche ore prima dell’evento leghista si è tenuto al Grand Hotel Palazzo, davanti a Palazzo Pancaldi, il convegno di Forza Italia ‘Tra lavoro ed economia. Visioni per lo sviluppo sostenibile’.
Iniziativa in cui il vicepremier Antonio Tajani, ministro Esteri, leader di Forza Italia, annunciato in un primo momento a Livorno, si è collegato da remoto.
Una contestazione per Salvini annunciata lunedì 6 ottobre da Usb Livorno con ex Caserma Occupata, gruppo autonomo portuali, collettivo studentesco Scuola do Carta, Potere al Popolo Livorno, Azione Livorno Antifascista: “Basta complicità con lo stato genocida di Israele”.



