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LIVORNO – Marco Benvenuti nuovo presidente della Libertas Livorno. Si è presentato ufficialmente con una lettera ai tifosi e alla città: “Io per questa squadra – ha detto – mi butterei anche da Calignaia”.
“Cara Livorno – è l’incipit – per me la Libertas è sempre stata molto più di una semplice squadra di basket: è un amore che mi accompagna da quando avevo 8 anni. È una comunità che mi ha plasmato, cresciuto e aiutato nei momenti più difficili della vita. Come alcuni di voi sanno, sto combattendo con una grave e rara malattia da più di un anno. Lo scorso giugno pensavo fosse finita, e invece sono ancora qui a lottare e a crederci. Nei momenti più bui, più spaventosi, più dolorosi, ho sempre pensato alle mie due squadre: la Libertas e il Jolly. Mi sono ripetuto nella testa: Dai Marco, che poi passa tutto e poi andiamo a Livorno e stiamo insieme agli amici, ai tifosi, alle bimbe e ai bimbi. Si dice che sia “solo un gioco,” che è soltanto una palla che va dentro un canestro. Ma per me tutto questo ha significato avere la forza e il coraggio di non mollare mai, di combattere con le unghie e con i denti, per l’amore che ho verso le mie squadre”.
“Roberto e il resto dei soci hanno fatto un lavoro enorme – chiamiamolo pure un mezzo miracolo – portando la Libertas dal nulla del basket italiano fino in Serie A. Poco tempo fa, il Consiglio della Libertas ha ritenuto opportuno fare dei cambiamenti, per dare nuovo slancio e una nuova voce. Mi hanno chiesto di diventare presidente. La mia risposta? Io per la Libertas mi butterei anche da Calignaia. Quindi, cari Libertassini, anche se sono menomato dalla malattia e anche se sono lontano, vi prometto di mettere in campo tutte le mie energie, tutto il know-how che possiedo e i soldi che posso permettermi, per sostenere la causa. Mi affiderò all’aiuto di tutti i soci, degli sponsor e dei sostenitori. Spero anche che altri si facciano avanti per investire e rafforzare questo gioiello che è nostro patrimonio”.
“Errori? Eh, ce ne saranno, perché nessuno è perfetto – cpnclude – Ma sappiate che in ogni decisione ci saranno sempre tutto l’amore e la passione necessari per il bene della Libertas. Il mio sogno? Vedere le bimbe e i bimbi vincere i primi scudetti della storia di Livorno – e solo allora potrò morire in pace. Grazie per credere nella nostra visione. Grazie per aver riposto la vostra fiducia in me. E, soprattutto, grazie per continuare a condividere lo stesso amore per la Libertas che ci ha portato tutti qui“.