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Calenda a Viareggio: “Alle Europee senza Matteo Renzi”

Il leader Azione rispetto al leader Iv: "Non sarebbe credibile. Il modo di fare politica di Renzi non è compatibile con il nostro"

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VIAREGGIO – Calenda a Viareggio: “Alle Europee senza Matteo Renzi”.

Carlo Calenda, leader di Azione: “Alle Europee Azione non andrà con Italia Viva perché non sarebbe credibile. E’ una esperienza conclusa, lo è nei fatti, verrebbe considerata strumentale dagli elettori. Il modo di fare politica di Renzi non è compatibile col nostro”.

Poi Calenda: “Tu puoi allearti con una persona o un partito con cui condividi contenuti ma non puoi fare partito insieme se non condividi l’atteggiamento. Io e Matteo Renzi abbiamo modi di fare politica diversi. I suoi non li condivido”.

Così Carlo Calenda a Viareggio a ‘Gli Incontri del Principe’ di Viareggio intervistato da Stefano Zurlo.

Calenda: “La politica non si può fare tenendo le cose su un piano personale. Io ho solo preso atto che il modo di fare politica di Matteo Renzi non è compatibile col nostro, ma se domani mattina c’è una cosa di intelligente da fare insieme lo faremo con molto piacere”.

E prosegue il fondatore di Azione: “Il campo largo per me non è mai esistito, non esisterà mai. Non posso governare con il Movimento 5 Stelle, non ci ho mai governato in vita mia, non ci posso governare, non condivido niente di quello che dicono, ritengo che dove hanno governato hanno fatto disastri. Non mi sento in alcun modo vicino a Conte e ai 5 Stelle, sono distante anni luce da Schlein, anni luce. L’ho vista una volta a un incontro alla Cgil. È l’unica volta che ho visto a tu per tu la Schlein, non l’ho più vista a tu per tu. Elly Schlein è molto diversa da me e da noi di Azione, ma se c’è da fare un accordo mi sforzo di trovarlo anche con lei”.

Sul caso Vannacci: “Giulio Cesare era bisessuale, Traiano era omosessuale, Adriano era omosessuale. E la sessualità ce la leviamo di torno. Per quel che riguarda l’identità, perché i  romani hanno conquistato il mondo e i greci no? Perché i per i greci se non eri ateniese non avresti mai potuto ottenere la cittadinanza. I romani hanno capito che l’allargamento della cittadinanza era un gigantesco mezzo per allargare la sfera di influenza. Ai romani il problema dei tratti somatici non gli è passato per l’anticamera del cervello, sennò non sarebbero arrivati da nessuna parte”.

Quindi Calenda: “Sono un oppositore di Giorgia Meloni, vengo da un’altra cultura, io sono un repubblicano si sarebbe detto una volta, per me la bussola è la Costituzione della Repubblica italiana e storicamente la Repubblica romana. Ho avuto simpatia per la storia di Meloni personale, non politica. Penso che quella di una donna che viene dal niente e che prova a farcela e ce la fa sia una bella storia. Lo dico da oppositore”

© Riproduzione riservata

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