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Voli di lusso sconosciuti al fisco, operazione Guardia di Finanza di Pisa

Mancato pagamento imposta erariale voli passeggeri in aerotaxi. Insolventi tre società, di cui due estere. Accertamenti in tutti gli aeroporti toscani

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PISA – Voli di lusso sconosciuti al fisco, operazione Guardia di Finanza di Pisa.

La sezione aerea della Guardia di Finanza di Pisa nel periodo settembre – dicembre  2023 nell’ambito di specifiche attività info-investigative, ha concluso una particolare attività di polizia economico finanziaria, che ha permesso di appurare il mancato pagamento dell’imposta erariale sui voli dei passeggeri di aerotaxi per un ammontare di circa 140.000 euro.

Più in particolare, illustra GdF,  l’attività consta di una prima parte, iniziata con accertamenti dal 2018 analizzando i registri degli scali aeroportuali di tutti gli aeroporti toscani, incrociando i dati delle annualità fino al 2021, terminata con un accertamento di mancato pagamento della tassa erariale di circa 353.000 mila euro (operazione Touch and go). Ed una successiva fase di analisi dal 2022 al 2023 delle informazioni riscontrate sulle banche dati in uso al Corpo. Dove è stato monitorato il traffico aereo effettuato da società che effettuavano lavoro aereo e servizi di aerotaxi.

Con voli di lusso sconosciuti al fisco.

L’attività di indagine ha permesso di appurare l’insolvenza di tre società di cui due estere ed il contestuale accertamento del mancato pagamento dell’imposta erariale per un importo di circa 140.000 euro.

I militari, prosegue GdF,  hanno posto la lente di ingrandimento su tutte le società che effettuano lavori aerei e servizi di aerotaxi, ovvero trasporto di lusso, con aerei con un massimo di 19 passeggeri. Di queste, tre società, di cui due straniere, sono risultate insolventi al pagamento dell’imposta erariale. Tale norma infatti disciplina per i voli definiti ‘di lusso’ (aerotaxi) che ogni passeggero debba pagare una somma pari a 100 euro per tratte inferiori ai 1500 Km e 200 euro per le percorrenze superiori.

Come specifica il tenente colonnello pilota Massimo Anedda, comandante del reparto di volo, l’imposta, pur rimanendo in capo al passeggero, deve essere versata dal vettore aereo. Entro il mese successivo a quello di effettuazione del servizio per le tratte effettuate tramite aeromobili immatricolati nel registro aeronautico nazionale tenuto dall’ENAC o nei registri dei paesi comunitari o appartenenti allo spazio economico europeo.

Contestato un mancato pagamento di importanti tributi per ogni singola tratta, in considerazione del numero di passeggeri dichiarati dal vettore aereo nonché delle località di partenza ed arrivo del mezzo aereo stesso. E applicare, in aggiunta, una sanzione pari al 30% del dovuto.

 

© Riproduzione riservata

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