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PISA – Pisa è in prima linea nella lotta all’invecchiamento cerebrale. Parte dalla Toscana il progetto Train the Brain, uno studio clinico innovativo. A condurlo sono l’Istituto di Fisiologia Clinica e l’Istituto di Neuroscienze del Cnr di Pisa. La collaborazione è prestigiosa: coinvolge anche l’Accademia dei Lincei e l’Università di Pisa.
L’obiettivo: curare senza farmaci. La scommessa è affascinante. I ricercatori vogliono verificare se un mix di esercizio fisico e training cognitivo possa frenare il decadimento mentale. Il target sono i pazienti anziani con diagnosi di Mci (Mild Cognitive Impairment), ovvero con un deficit cognitivo lieve. Si cerca di intervenire prima che la situazione peggiori.
Come funziona la sperimentazione. I pazienti vengono divisi in gruppi. Il ‘braccio attivo’ segue un programma di riabilitazione specifico. Prevede due sessioni settimanali in palestra, guidate da fisioterapisti esperti. A questo si aggiungono test cognitivi periodici con neurologi. Il gruppo di controllo, invece, non viene sottoposto a questo trattamento combinato. Il confronto tra i due gruppi svelerà l’efficacia della terapia.
Big data al servizio della salute. Dietro gli esercizi c’è una solida impalcatura tecnologica. La sezione di epidemiologia ha creato una piattaforma web avanzata. Qui confluisce una mole enorme di dati clinici. Si va dalla valutazione neuropsicologica ai test dell’olfatto (spesso spia precoce di declino), fino alle analisi genetiche e alla risonanza magnetica. Vengono monitorati anche lo stile di vita e le terapie farmacologiche in corso.
Speranza di regressione. Tutte queste informazioni vengono raccolte all’inizio e controllate nel tempo. L’obiettivo finale è capire l’evoluzione della malattia. I ricercatori sperano di osservare non solo uno stop, ma una regressione della patologia nei pazienti che si allenano. Dimostrare che “allenare il cervello” funziona davvero potrebbe cambiare l’approccio alla cura degli anziani.



