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Oncologia di precisione: da Pisa un modello predittivo per il carcinoma mammario HER2+

Ricerca italiana all’avanguardia: un nuovo modello prevede la risposta ai trattamenti e riduce il rischio di recidiva con elevata precisione

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PISA – Un nuovo passo avanti nella lotta contro il tumore al seno HER2-positivo arriva da Pisa. Nel mese dedicato alla prevenzione, un team dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana e dell’Università di Pisa ha sviluppato un algoritmo predittivo innovativo, chiamato MTClin, capace di prevedere con alta precisione la risposta delle pazienti alle terapie neoadiuvanti.

Il tumore HER2-positivo è tra le forme più aggressive, ma anche tra le più sensibili ai farmaci a bersaglio molecolare. Tuttavia, non tutte le pazienti rispondono pienamente ai trattamenti. L’obiettivo di MTClin è proprio quello di personalizzare le cure, individuando in anticipo chi trarrà il massimo beneficio e chi necessiterà di approcci alternativi.

Lo studio, pubblicato su The European Journal of Cancer e sostenuto anche da fondi PNRR, ha coinvolto un ampio gruppo di pazienti trattate con terapia anti-HER2. I risultati hanno mostrato elevatissimi livelli di sensibilità e specificità, in particolare nei casi a basso stadio, dove la capacità predittiva è risultata quasi perfetta. L’algoritmo si è dimostrato inoltre in grado di stimare il rischio di recidiva a tre e cinque anni con una precisione vicina al 100%.

Quando sarà completata la fase di validazione esterna, MTClin potrà entrare nella pratica clinica quotidiana, rappresentando uno strumento concreto di medicina di precisione.

Il progetto è guidato da Cristian Scatena, dell’Unità operativa di Anatomia patologica 1 dell’Aoup, diretta da Antonio Giuseppe Naccarato, ordinario di Anatomia patologica e docente dell’Università di Pisa.

Questo risultato è frutto di un grande lavoro di squadra – spiega Scatena – e della collaborazione con i colleghi oncologi dell’Aoup, in particolare Andrea Fontana dell’Unità di Oncologia medica 2, diretta da Gianluca Masi, con l’Istituto Humanitas e l’Università di Catania, che hanno permesso di ampliare la casistica. Un contributo determinante è arrivato anche da Eugenia Belcastro, ricercatrice di Patologia generale dell’Università di Pisa, che ha partecipato attivamente allo sviluppo dello studio”.

Un risultato che conferma Pisa come polo di eccellenza nella ricerca oncologica italiana, dove l’intelligenza artificiale e la medicina si incontrano per offrire cure sempre più mirate e personalizzate.

© Riproduzione riservata

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