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Ricettazione di beni di lusso: 21 indagati dopo l’inchiesta di Carabinieri e Guardia di Finanza

A Pistoia la banda era dedita al riciclaggio di gioielli e orologi rubati nelle case. Scatta il sequestro preventivo per oltre 550mila euro

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PISTOIA – Ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio e anche usura. Si è conclusa l’indagine della Guardia di Finanza di Pistoia. 

La prima fase dell’inchiesta, portata avanti dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Pistoia e dalla Sezione operativa del Nucleo operativo e radiomobile dei Caarabinieri di Pistoia ha portato all’esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, emesso dal Gip del tibunale di Pistoia, su richiesta della procura, su denaro, rapporti bancari e beni nei confronti di due persone ritenute responsabili, a vario titolo, di essere coinvolti in un vasto giro di ricettazione di gioielli, oro, argento, pietre preziose e orologi di pregio, proventi di furto e di riciclaggio dei relativi proventi.

Denaro e beni di lusso provento di furto sequestrati dalla Guardia di Finanza di Pistoia
Denaro e beni di lusso provento di furto sequestrati dalla Guardia di Finanza di Pistoia (foto Sala Stampa Guardia di Finanza)

Le indagini, scaturite da una denuncia di usura, sono state svolte dai carabinieri della sezione operativa di Pistoia, anche con l’ausilio di attività di intercettazione telefonica ed ambientale iniziate nel novembre 2020. Le stesse hanno consentito di ricostruire, nel dettaglio, natura e modalità dell’attività illecita svolta in particolare dal principale indagato. L’attività si basava sulla ricettazione di monili, preziosi ed orologi di lusso, anche di valore ben superiore ai 100mila euro, prevalentemente provento di furti in abitazione ad opera di persone di enia rom e sinti, con i quali l’indagato risultava avere contatti diretti.

Nel corso delle indagini, infatti, sono stati monitorati numerosi incontri che avevano ad oggetto la valutazione della merce stessa, sia sull’autenticità sia sul valore, nonché la trattativa, l’accordo finale e il pagamento che, naturalmente, avveniva in contanti, anche per cifre pari o superiori a 30 o 40mila euro.

In una di queste occasioni i militari dell’Arma sono intervenuti cogliendo gli autori in flagranza di reato e consentendo di recuperare la refurtiva che è stata, poi, restituita ai legittimi proprietari.

Le indagini hanno consentito di individuare ben 21 persone coinvolte, a vario titolo, nei reati di ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio, contraffazione, spaccio di sostanze stupefacenti ed altro, con un raggio d’azione che ha interessato i territori delle province di Pistoia, Prato, Arezzo, Pisa, Lucca e Firenze.

La Guardia di Finanza, si è parallelamente occupata, su delega della procura, della ricostruzione del fitto intreccio di flussi finanziari e rapporti economico patrimoniali che legava i soggetti coinvolti. Ciò ha consentito di individuare e cristallizzare delle evidenti anomalie tra gli esigui o nulli redditi dichiarati da taluni di essi, l’ammontare dei relativi patrimoni ed il loro tenore di vita, tanto da evidenziare l’applicabilità della confisca per sproporzione prevista dalla vigente legislazione penale per i delitti più gravi, tra cui quelli di riciclaggio e ricettazione.

In conseguenza delle indagini e secondo l’ipotesi accusatoria vagliata dal giiudice  è stato così possibile procedere al sequestro di oltre 52mila euro in contanti, di 123 orologi di pregio per un valore stimato di oltre 500mila euro e di circa 700 grammi di gioielli, oltre a numerosi conti correnti.

© Riproduzione riservata

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