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Incendio a Cantagallo, carabinieri salvano mamma e quattro figli

Fiamme partite da un'auto. Casa invasa dal fumo. I bambini di età tra un mese di vita e sei anni con la mamma sul davanzale salvati con una scala dai carabinieri. Neonato intossicato messo in salvo in uno zaino. Famiglia in ospedale a Prato. Casa inagibile. Ospitalità in una struttura

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CANTAGALLO – Incendio a Cantagallo, carabinieri salvano mamma e quattro figli

Tragedia sfiorata a Cantagallo, provincia di Prato, tra i Comuni in ginocchio per l’alluvione.

Una mamma e i suoi quattro bambini sono stati salvati dai carabinieri nella casa in cui si è propagato un incendio partito da un’auto.

La mamma e i bimbi, il più piccolo di appena un mese di vita, il più grande soltanto sei anni, sono saliti all’ultimo piano della casa invasa dal fumo.

Poi si sono rifugiati sul davanzale della finestra. Il neonato in braccio alla sorellina e sono stati raggiunti e portati in salvo dai carabinieri di Vernio, provincia di Prato. Intervenuti a Cantagallo, località Casale, su richiesta della centrale operativa di Prato.

La famiglia è stata portata all’ospedale Santo Stefano di Prato. La casa è inagibile. Per loro l’ospitalità in una struttura di Prato.

Un’auto, parcheggiata nelle immediate vicinanze del portone di ingresso di uno stabile, avvolta dalle fiamme sviluppate dall’auto stessa per cause in corso di accertamento.

L’incendio a Cantagallo, prima di essere domato dai carabinieri  mediante l’utilizzo di estintori presenti in loco, si è propagato alla porta di ingresso della casa interessando alcuni mobili posti al pian terreno.

Quindi  il fumo ha invaso l’intera abitazione.

I componenti del nucleo familiare, che occupava l’abitazione. Costituito da una donna di 33 anni e i suoi quattro figli di età compresa tra i 6 anni ed un mese di vita. Mamma e bambini per sfuggire alle fiamme ed al fumo si sono rifugiati nell’unica camera da letto posta al piano superiore.

Il fumo in poco tempo ha saturato tutti i locali. Rendendo difficoltosa la respirazione. Costringendo la donna e i bambini a esporsi seduti sul davanzale della finestra ad un’altezza di alcuni metri per poter respirare. Il neonato era tenuto in braccio dalla sorellina di 3 anni.

I carabinieri, incuranti del pericolo, mettendo a repentaglio la loro incolumità, hanno tentato invano di raggiungerli, per portarli in salvo attraverso le scale, le quali a causa della notevole presenza di fumo erano di fatto impraticabili.

Non perdendosi d’animo, è stato stabilito un contatto con i residenti e mediante una scala, reperita in loco, li hanno raggiunti sul davanzale.

I militari, dopo aver imbracato il neonato, che presentava evidenti segni di intossicazione dovuti all’inalazione del fumo ed in stato di semicoscienza, lo hanno messo in uno zaino di fortuna, portandolo a terra. I sanitari del 118 gli hanno prestato i primi soccorsi. I restanti componenti del nucleo familiare sono stati messi in sicurezza e trasferiti a terra dai carabinieri e dal personale dei Vigili del Fuoco di Prato, che nel frattempo era sopraggiunto..

L’intera famiglia è stata trasportata presso l’ospedale di Prato dove è stata dimessa al termine degli accertamenti clinici.

A causa della inagibilità dell’immobile, la donna ed i suoi quattro figli si trovano ospitati in una struttura ricettiva messa a disposizione dal Seus di Prato.

© Riproduzione riservata

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