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Giorno della Memoria, a Prato la storia di Marcello Martini è un fumetto

Arrestato a Montemurlo e deportato a Mauthausen a 14 anni. Sindaco Biffoni depone corona in memoria vittime lager nazisti. "Quanto accaduto difficile da raccontare, ma abbiamo dovere di continuare a testimoniare"

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PRATO – Giorno della Memoria, a Prato la storia di Marcello Martini è un fumetto.

La storia di Marcello Martini, arrestato a Montemurlo nel giugno del 1944 e deportato a Mauthausen a soli 14 anni è diventata un fumetto.

‘Marcello Martini. La marcia della memoria’, disegni di Antonio Colacino, soggetto e sceneggiatura di di Federico Santoro, presentato a Palazzo Comunale in Salone Consiliare dal sindaco Matteo Biffoni.

Matteo Biffoni ha deposto una corona d’alloro in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni nei campi nazisti in piazza delle Carceri, ai piedi del Castello dell’Imperatore.

Giorno della Memoria, a Prato la storia di Marcello Martini è un fumetto
Giorno della Memoria, a Prato la storia di Marcello Martini è un fumetto 8Foto Fb Comune di Prato)

Fumetto sulla storia di Marcello Martini, sopravvissuto al lager, a cura della Fondazione Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza di Figline, in collaborazione con la scuola internazionale di Comics, la Casa editrice Kleiner Flug e Aned Prato. Patrocinio della Regione Toscana.

Matteo Biffoni: “La memoria della storia e di quello che è stato ci porta a commemorare un pezzo di una storia di cui sentiamo grande l’urgenza di raccontare.
In questa città abbiamo avuto la fortuna di avere due giganti: Roberto Castellani e Dorval Vannini che hanno perso la libertà nei campi di concentramento. Entrambi erano tra i deportati che dal Castello dell’Imperatore furono portati alla stazione di Firenze e destinati al campo di Mauthausen e al sottocampo di Ebensee. Hanno visto morire i loro amici e compagni, hanno sofferto la fame, il freddo. Hanno rischiato la vita e perso la loro gioventù e nonostante tutto hanno compiuto il gesto più potente che potessero compiere: trasformare l’odio e il rancore in testimonianza, generosità e amicizia tra comunità.
Ed è questo l’insegnamento più potente che questa città continuerà a difendere senza mai voltarsi dall’altra parte.
Il Giorno della Memoria fissa le basi a terra del comune vivere insieme e ci ricorda che i valori della Costituzione ci tengono uniti e ci permettono un sano, onesto, utile confronto tra idee”.

Poi Biffoni:  “Sentiamo l’urgenza di portare la testimonianza di ciò che è stato. Ricordando un pezzo di storia che deve essere raccontato ai giovani. Così come noi lo abbiamo sentito raccontare direttamente da chi l’ha vissuto in prima persona. Ricordando come anche dalle pagine più terribili della storia sia nata la volontà di portare testimonianza perché non accada mai più.

La Giornata della Memoria deve spingerci a raccontare ciò che è accaduto, con tutti i mezzi possibili, di quello che fu l’annientamento dell’uomo sull’uomo. Ciò che è accaduto è difficile da raccontare perché fa stare male, fa sentire in colpa ma è ciò che abbiamo il dovere di continuare a testimoniare. Quegli eventi hanno cambiato la storia del mondo, ci hanno posto davanti a un bivio. La sfida che abbiamo davanti è di portare avanti la testimonianza e di percorrere ognuno la propria strada, con le proprie idee, ma sempre nel perimetro dei valori costituzionali. Davanti a ciò che è stato, Prato preserverà viva la memoria e non si girerà mai dall’altra parte”.

© Riproduzione riservata

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