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PRATO – Politiche 2022, è caos nel Pd a Prato dopo le liste per il voto del 25 settembre varate nella lunga notte romana dal segretario Enrico Letta con nomi eccellenti, anche toscani, esclusi.
Liste in cui non c’è alcun nome in rappresentanza di Prato.
Il caos scoppia con Benedetta Squittieri, assessore bilancio e innovazione in giunta Biffoni, che del Pd è stata il primo segretario a Prato.
Squittieri via Facebook non le manda a dire al segretario Pd e ritira la propria disponibilità.
Un caos in cui è poco chiaro il mosaico che si compone e si scompone in continuazione.
Perché un’ora prima del post di Squittieri, viene pubblicato un altro post, quello della senatrice sottosegretario di Pistoia Caterina Bini.
Che sembra preludere a un lasciare spazio alla pratese Squittieri nello scrivere “Il mio partito ha scelto di indicarmi in Toscana in tre posizioni, due plurinominali e un collegio uninominale. A seguito di colloqui con la segreteria nazionale del PD e con lo stesso segretario Enrico Letta, ho accettato di rinunciare alla candidatura nel collegio uninominale Prato Pistoia Mugello, dato che mi è già stato chiesto di correre in una competizione impegnativa altrove”.
Invece un’ora dopo il post di Bini, ecco quello di Benedetta Squittieri:
“Il mio nome non può essere ostacolo per nulla. Ho dato il mio consenso a stare nella rosa dei nomi proposti Pd di Prato per essere candidati alle elezioni politiche in puro spirito di servizio per portare un contributo alla campagna elettorale.
Ho sentito il segretario Biagioni pochi minuti della direzione provinciale di sabato 30 luglio, mi ha detto che avrebbe inserito il mio nome e che si aspettava che io fossi disponibile.
Ho incontrato il segretario una sola volta dopo quella telefonata e solo per spiegare a lui l’importanza del contributo di 10 milioni che ci sta arrivando dallo Stato a sostegno del distretto tessile. Un risultato storico dal punto di vista politico ma soprattutto per la città è per il distretto”.
Poi Squittieri: “Adesso apprendo da voci e agenzie che il segretario Letta ha chiesto a Nannicini di candidarsi nel nostro collegio in assenza di una proposta condivisa da parte del gruppo dirigente di Prato. Mi aspettavo una chiamata dal segretario del mio partito anche solo per capire cosa fosse cambiato dal momento in cui mi aveva chiesto la disponibilità, ma non è successo.
Quindi come ho dato quella mattina la mia disponibilità in questo momento trovo giusto ritirarla, con lo stesso spirito di servizio”.
Prosegue l’assessore: “Non so se la questione è ormai definita dagli organi nazionali ma troverei un peccato perdere questa occasione. Non per me che non ho mai chiesto di essere inserita in nessuna rosa, ma per la città che rischia di non essere rappresentata a Roma. Continuerò a fare campagna elettorale e a fare il mio lavoro finché il sindaco riterrà necessario il mio contributo alla sua giunta. Amo la mia città e credo senza presunzione di aver dimostrato che se siamo capaci di costruire processi per unire la città e condividere obiettivi, allora si possono raggiungere risultati importanti. C’è tanto da fare ragazzi, non ci perdiamo dietro a queste cose. E soprattutto volevo segnalare che il collegio è ancora da vincere, non vorrei che qualcuno pensasse che ci possiamo permettere questa manfrina perché abbiamo già vinto. Ringrazio tutte e tutti quelli che mi hanno scritto, chiamato e chiesto di essere a disposizione.
Ps: Tommaso Nannicini è un bravissimo parlamentare, un grande riformista. Ingiustamente escluso dalle liste. Se dovesse essere lui il candidato nel collegio Prato Pistoia Mugello, mi troverà a totale disposizione, sarà una battaglia difficile non possiamo fare a meno di nessuno”.