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Prato, il Consiglio chiede soluzioni per il sovraffollamento del carcere. Bugetti: “Governo assente”

Approvate all'unanimità due mozioni per l'istituzione di una consulta e per chiedere un provvedimento emergenziale contro la densità detentiva alla Dogaia

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PRATO – Il consiglio comunale di Prato chiede attenzione al carcere della Dogaia. Lo fa con due mozioni, votate all’unanimità. In una si chiede l’istituzione della consulta del carcere, nell’altra un provvedimento di emergenza per diminuire le presenze nella casa circondariale. Parole dure, anche nei confronti del governo, dalla sindaca Ilaria Bugetti. 

È stata votata all’unanimità la mozione dei gruppi consiliari di maggioranza (Pd, Lista civica La forza del noi, Lista civica Questa è Prato, Sinistra Unita Prato con Bugetti e Movimento 5 Stelle) e dei gruppi consiliari di minoranza (Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni, Forza Italia) che impegna la sindaca e la giunta all’istituzione della Consulta del carcere”

I gruppi hanno chiesto l’impegno della sindaca e della giunta a istituire formalmente una Consulta del carcere, come organo consultivo dell’amministrazione comunale per permettere a tutte le realtà associative che operano all’interno dell’istituto e interessate al tema di interagire in modo costante e continuo con l’amministrazione comunale e con tutte le sue componenti politiche e istituzionali per promuovere iniziative congiunte di inclusione sociale; organizzare momenti di formazione e sensibilizzazione della cittadinanza sulle tematiche del carcere e del reinserimento sociale; favorire progetti educativi, lavorativi e sanitari per migliorare le condizioni di vita de detenuti all’interno delle carceri e per incentivare il loro reinserimento.

Tra gli obiettivi anche quello di favorire la collaborazione tra la Consulta del Carcere il carcere stesso, i servizi sociali, le associazioni di volontariato e altre realtà territoriali definendo il regolamento e la composizione della consulta, che potrebbe includere rappresentanti del Comune, del carcere locale, delle associazioni di volontariato, degli enti di formazione, della Asl, degli istituti scolastici e delle realtà culturali e lavorative del territorio e di incoraggiare la consulta a collaborare con gli enti e le istituzioni nazionali per allineare le iniziative locali con le politiche e le strategie nazionali in materia di reinserimento e inclusione.

È stato approvato all’unanimità anche l’ordine del giorno che impegna la sindaca e la giunta a richiedere un intervento emergenziale da parte del governo nazionale e della Regione Toscana che possa allentare la densità detentiva, potenziare gli organi di polizia penitenziaria e rivedere allo stato dell’arte le infrastrutture immobiliari tale da garantire sensibili miglioramenti nelle condizioni di reclusione e dell’assistenza sanitaria.

Al consiglio straordinario, richiesto a seguito della drammatica situazione del carcere, dove lo scorso ottobre si è registrato il quarto suicidio dall’inizio dell’anno, sono intervenenuti la garante per i diritti dei detenuti Margherita Michelini, l’assessora regionale al sociale Serena Spinelli, il consigliere regionale Marco Martini, i deputati Erika Mazzetti e Marco Furfaro, il presidente della Camera penale del Ttibunale di Prato Federico Febbro, l’avvocato Barbara Mercuri per l’ordine degli avvocati, diversi rappresentanti dell’Asl Toscana Centro, il direttore della casa circondariale di Prato Vincenzo Tedeschi, il commissario di polizia penitenziaria Fabio Gallo, il responsabile dell’area sanitaria del carcere Vincenzo Machera, la responsabile dell’area educativa del carcere Ilenia Pisanu, ed erano presenti i sindacati di polizia penitenziaria e le associazioni che operano a contatto con la casa circondariale oltre adiversi insegnanti degli istituti scolastici cittadini.

“È stato un confronto importante che ha messo il consiglio comunale a conoscenza della difficile condizione del carcere della nostra città. Difficile per chiunque varchi quella soglia: polizia penitenziaria, operatori, personale sanitario, avvocati, associazioni, detenuti. Stiamo parlando del carcere più importante per numero di detenuti e per tipologie di detenzione differenti della Toscana: per questo continuiamo a pretendere attenzione e impegno da parte del governo”, ha affermato il presidente del consiglio comunale Lorenzo Tinagli.

Il consiglio comunale ha chiesto un impegno al governo sugli organici di polizia penitenziaria, “carente di personale con ripercussioni per l’intera organizzazione dell’istituto di pena”, ma si è anche assunto l’impegno di creare “una consulta, strumento di partecipazione previsto dal nostro statuto, sul carcere per lavorare assieme alle associazioni e ai professionisti che operano all’interno de La Dogaia e ascoltare le loro istanze”.

Le parole della sindaca Ilaria Bugetti

Oggi c’è un grande assente, il governo – dice la sindaca Bugetti – Grande perché è il governo ad avere la competenza esclusiva sul sistema penitenziario nonchè l’obbligo di dare piena applicazione al principio costituzionale di una pena detentiva che sia rieducativa e volta al reinserimento del detenuto nella società. Un principio che al momento non trova accoglimento alla Dogaia”. L’intervento della sindaca Ilaria Bugetti al consiglio comunale straordinario sulle condizioni del carcere di Prato, inizia con la presa d’atto dell’assenza dei vertici e dei tecnici del ministero della giustizia al confronto di oggi nonostante gli inviti della presidenza del consiglio comunale.

Il ministro Nordio era a Firenze – prosegue la sindaca – Ci avrebbe fatto piacere fosse rimasto qualche ora in più per partecipare al consiglio di oggi. Avrebbe dimostrato di non essere indifferente a quanto denunciamo da tempo sulle condizioni disumane in cui vivono i detenuti e operano gli agenti di polizia penitenziaria. I suicidi e le aggressioni sono la punta di un iceberg enorme che deve essere sciolto con un’azione forte e sinergica. L’indifferenza è complicità. Noi non ci voltiamo dall’altra parte e anche stamani siamo qui tutti insieme, maggioranza e opposizione, per ribadirlo insieme a chi opera per e con la casa circondariale di Prato. Per questo chiedo al presidente del consiglio comunale Lorenzo Tinagli, di inviare al ministero la documentazione che ci è stata consegnata dai sindacati di polizia e dagli enti e dalle associazioni che collaborano con la Dogaia, nonché la trascrizione degli interventi e del dibattito di stamani. Non ci stancheremo di chiedere a Roma un intervento concreto per eliminare le criticità che da troppo tempo affliggono la nostra casa circondariale. Finché non vedremo una svolta, una presa in carico seria del problema, continueremo a bussare al governo e a fare la nostra parte al fianco di chi ogni giorno si impegna con i propri strumenti per migliorare le condizioni in cui vivono i detenuti. Noi ci siamo e continueremo a esserci”.

© Riproduzione riservata

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