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Più sicurezza sulle spiagge italiane con il protocollo d’intesa fra Conasag e Anab

L'obiettivo primario è garantire un servizio sempre più qualificato e uniforme nelle piscine, negli stabilimenti balneari e nelle aree acquatiche

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VIAREGGIO – Più sicurezza sulle spiagge italiane grazie all’accordo fra le due associazioni più rappresentative del mondo dell’assistenza ai bagnanti. 

A presentarlo sono il presidente CoNaSAG Gianluca Genovali e il presidente di Anab Guido Ballarin.

Si è concretizzato un importante passo avanti nella promozione della sicurezza in acqua con la firma di un protocollo d’intesa tra il Corpo nazionale soccorritori acquatici guardia spiaggia (CoNaSAG) e l’Associazione italiana assistenti bagnanti (Anab).

L’accordo mira a unire le competenze e le risorse delle due realtà per elevare gli standard di preparazione e intervento nel settore del salvataggio acquatico e della prevenzione degli annegamenti.

Questo storico accordo vedrà una stretta collaborazione nella formazione, nell’aggiornamento professionale e nella definizione di linee guida comuni per gli assistenti bagnanti su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo primario è garantire un servizio sempre più qualificato e uniforme nelle piscine, negli stabilimenti balneari e in tutte le aree acquatiche frequentate dal pubblico. Attraverso iniziative congiunte, il protocollo intende rafforzare la cultura della prevenzione e aumentare la consapevolezza dei rischi legati all’ambiente acquatico. Si prevedono inoltre campagne informative dedicate alla cittadinanza e lo sviluppo di protocolli operativi standardizzati per la gestione delle emergenze.

La sinergia tra CoNaSAG e Anab rappresenta un investimento significativo nella sicurezza dei cittadini, puntando a creare una rete capillare di professionisti preparati e reattivi, capaci di garantire un ambiente acquatico più sicuro per tutti.

Dati statistici

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), ogni anno nel mondo oltre 236mila persone perdono la vita per annegamento, rendendo questa la terza causa di morte accidentale a livello globale. In Europa, i dati di Eurostat 2022 stimano circa 5mila morti per annegamento all’anno, con un’incidenza maggiore nei paesi con vaste coste e numerosi corsi d’acqua, come Italia, Francia e Spagna. Per quanto riguarda il nostro paese, il Registro nazionale annegamenti dell’Istituto superiore di sanità riporta che in Italia si verificano mediamente 400-450 decessi l’anno per annegamento, con picchi nei mesi estivi e una maggiore incidenza tra i bambini sotto i 5 anni e gli adulti oltre i 65. Studi nazionali ed europei concordano su un punto: la prevenzione e la presenza di personale qualificato riducono drasticamente il rischio. Le aree sorvegliate da assistenti bagnanti registrano un tasso di mortalità da annegamento fino a dieci volte inferiore rispetto a quelle non sorvegliate.

Un orizzonte di innovazione e responsabilità per i necessari miglioramenti negli standard formativi del personale adibito al soccorso acquatico.  

Oltre al miglioramento nell’aggiornamento, il protocollo apre la strada a nuove prospettive: integrazione con enti istituzionali come protezione civile, Capitanerie di porto e realtà sanitarie territoriali, per creare una rete di intervento coordinata e tempestiva; sviluppo di tecnologie innovative, dai droni ai sistemi di monitoraggio digitale, per rendere più rapida ed efficace la sorveglianza delle aree acquatiche; progetti educativi nelle scuole, volti a diffondere tra i più giovani la cultura della sicurezza, del rispetto delle regole e del primo soccorso; formazione inclusiva, con moduli dedicati anche a persone con disabilità e a categorie fragili, affinché la sicurezza acquatica diventi davvero un bene accessibile a tutti.

“La firma di questo protocollo non è un punto di arrivo, ma l’inizio di un percorso che vuole mettere al centro la tutela della vita umana – hanno dichiarato i rispettivi presidenti –. Lavorare insieme significa dare più forza a un messaggio chiaro: in acqua la sicurezza non è un optional, ma una responsabilità condivisa”.

Con questo accordo, CoNaSAG e Anab lanciano un segnale forte: unire le forze è la strada maestra per costruire un futuro in cui la fruizione degli ambienti acquatici sia non solo piacevole, ma anche sicura, consapevole e inclusiva.

© Riproduzione riservata

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