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Caldo e siccità hanno portato nel 2022 + 140% incendi boschivi in Toscana.
L’ondata eccezionale di caldo con temperature record unite ad un lungo periodo di siccità ha contribuito ad innescare nei primi cinque mesi dell’anno 211 incendi che hanno bruciato complessivamente 354 ettari di suolo contro 88 incendi 2021 che hanno mandato in fumo 130.
E’ il bilancio di Coldiretti Toscana sulla base dei dati statistici della Regione Toscana.
E all’appello, sottolinea Coldiretti, manca il mese di giugno “dove solo nell’ultimo weekend si sono registrati nuovi eventi tra Arezzo, Pisa e Prato”.
Uno scenario preoccupante, evidenzia Coldiretti, a cui la Regione Toscana ha risposto anticipando a 11 giugno il divieto assoluto di abbruciamenti.
Coldiretti Toscana: “Una situazione drammatica spinta dal cambiamento climatico che favorisce roghi più frequenti e intensi, con un aumento globale di quelli estremi fino al 14% entro il 2030 e del 50% entro la fine del secolo secondo l’Onu. Il mese horribilis è stato quello di marzo 2022 con 117 roghi che hanno bruciato complessivamente 287 ettari. E’ il mese di marzo con il maggior numero di eventi dal 2015, ma anche aprile e maggio non sono stati da meno con rispettivamente 43 e 25 incendi”.
Quindi: “Ogni rogo costa agli italiani oltre diecimila euro l’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni.
Una situazione che aggrava il conto dei danni causati dalla siccità con la mancanza di precipitazioni che in Toscana sono risultate in media addirittura dimezzate rispetto allo scorso anno. Siamo di fronte a una vera e propria emergenza nazionale per coltivazioni ed allevamenti travolti da una catastrofe climatica che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003 che ha decimato le produzioni agricole”.