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Emergenza alluvione Toscana, Giani: “Cinquemila euro alle famiglie”

Prime misure economiche. Contributo per abitazioni da 400 a 800 euro. Per attività 20mila euro. Giani: "Documenteremo al Governo l’esigenza di una cifra superiore ai complessivi 5 milioni"

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Emergenza alluvione Toscana, Giani: “Cinquemila euro alle famiglie”.

Prime misure economiche per famiglie e attività in ginocchio dopo la tragica alluvione che ha colpito la Toscana. Ci sono cinque milioni messi a disposizione dal Governo con lo stato di emergenza nazionale dichiarato venerdì 3 novembre.

Emergenza alluvione Toscana, il commissario delegato Eugenio Giani, presidente Regione Toscana, annuncia i primi risarcimenti .

“I poteri che ho portano a identificare coloro su cui è possibile operare subito, popolazione e attività produttive. Le prime misure economiche di immediato sostegno nei confronti dei nuclei familiari con contributo massimo di 5mila euro. Per la ripresa di attività economiche e produttive con un contributo massimo di 20mila euro ad una singola attività. Contributi per abitazioni danneggiate in tutto o in parte con contributo da 400 a 800 euro, a seconda della composizione del nucleo familiare”.

Si tratta di risorse “per complessivi 5 milioni. Ho intenzione di spenderli attraverso un lavoro di ricognizione che devono fare i Comuni. Documenteremo anche l’esigenza di una cifra superiore ai complessivi 5 milioni, c’è la disponibilità del Governo, mi ha confermato Curcio“. Poi ci sono “le ordinanze di somma urgenza, che rientrano nell’ambito delle mie funzioni di commissario, a cominciare dal ripristino strade, ponti collassati. Entro 30 giorni dovrò presentare una relazione al ministero ed entro 90 giorni dovrò presentare un piano più strutturato relativo alle opere necessarie”.

Giani, durante l’informativa in Consiglio regionale sull’emergenza alluvione Toscana. “Gli eventi calamitosi che hanno coinvolto la Toscana, con la caduta d’acqua che in quelle sei, sette ore tra il 2 e il 3 novembre si è riversata nelle zone più colpite, hanno superato la misura di quanto accadde il 4 novembre del 1966″. 

Giani è partito da una descrizione della “vastità di quello che è accaduto”. Da Livorno, “dove con il sindaco Salvetti abbiamo valutato che per fortuna sono stati eseguiti i lavori che hanno stombato il Rio Maggiore, il Rio Ardenza, altrimenti ci saremmo trovati agli stessi effetti del 2017. A Pontedera, San Miniato, Cerreto Guidi, Stabbia, fino al Monte Albano, a Lamporecchio, dove sono morte due persone. E poi a Quarrata, Agliana, Montale, Figline di Prato, con la furia del Bardena. E ancora a Prato, Montemurlo col torrente Bagnolo, e la parte bassa della provincia di Prato, a Seano, dove il torrente Furba, un rigagnolo, ha formato un lago.

Fino all’allagamento di Campi Bisenzio, con il 68 per cento della popolazione colpita”.

“Ad andare fuori soprattutto gli affluenti del fiume Bisenzio. Il torrente Marina da una parte e dell’altra il Marinella”. Un’alluvione che ha come protagonisti non l’Arno, che non raggiunge neppure il livello di guardia, non il Bisenzio in sé, ma i piccoli affluenti, il reticolo minore fatto di rii e torrenti. Cinque le province toscane più duramente colpite, quelle che hanno subito danno tanto forti ed evidenti. E sono oggetto della prima ordinanza di emergenza nazionale, “che potrà però essere successivamente integrata e potrebbe interessare altre due province, Lucca e Massa, sulla base di documentazioni più dettagliate”.

Il presidente Giani ha confermaro in Aula di aver “trovato subito la disponibilità di Curcio, per la Protezione civile, e del ministro Musumeci”. E ha valutato positivamente “il comportamento degli esponenti del governo a partire dalla presidente Meloni, che ringrazio. In tutti loro ho trovato correttezza”. Giani ha richiamato “il costante scambio di messaggi con il ministro Salvini”. Quindi ha rinnovato il ringraziamento al “presidente della Repubblica Mattarella, così come ai leader politici nazionali: in tutti ho riscontrato sensibilità e correttezza”. Si è poi rivolto ai consiglieri regionali: “Sento uno spirito costruttivo da parte di tutti voi. Da uomini delle istituzioni dobbiamo dimostrare di saper essere vicini e fornire il sostegno alla popolazione. Dobbiamo essere presenti nei Comuni. Dal centro operativo di via di Novoli abbiamo compiuto una funzione di coordinamento, la tempestività dell’azione è stata forte”.

Il presidente della Regione ha ricordato i quaranta funzionari a disposizione dal direttore difesa del suolo e protezione civile Massini, coordinati dall’assessora Monni. “Poi è stato fondamentale il volontariato organizzato. E voglio ringraziare le forze dell’ordine, carabinieri, polizia, l’esercito che si è sin dall’inizio coordinato con noi, fino alle imprese attrezzate per il soccorso” .

Giani è passato quindi a delineare le misure e gli interventi: “Non c’è solo l’alluvione, ma a Vernio e a Vaiano c’è stato un tale numero di frane che non so quando si potrà ripristinare tutto. Oggi dobbiamo mostrare forza, nella necessità di essere vicini ad un’area così vasta. C’è il problema dei rifiuti, sarà un’impresa lo smaltimento. C’è la necessità di rendere Alia collettore unico delle ditte di spurgo, l’abbiamo fatto con un’ordinanza. Si dovrà accedere con tariffe agevolate all’utilizzo dell’acqua che ora servirà per ripulire gli ambienti”.

 

© Riproduzione riservata

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