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Sciopero ombrelloni, sindaco Forte dei Marmi: “Solidarietà famiglie balneari”

Bruno Murzi, sindaco Forte dei Marmi: "Situazione incertezza a causa inadempienza politica. Cercheremo di costruire regole". In Versilia non hanno aderito a sciopero Forte dei Marmi, Marina di Pietrasanta. Adesione quasi totale a Lido di Camaiore, una ventina stabilimenti a Viareggio

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FORTE DEI MARMI – Sciopero ombrelloni, sindaco Forte dei Marmi: “Solidarietà famiglie balneari”.

Sciopero ombrelloni flop in Versilia, dove solo Lido di Camaiore ha aderito alla mobilitazione dei balneari.

Sciopero indetto un paio di ore la mattina di venerdì 9 agosto da  se Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti. A cui non hanno aderito Assobalneari, Federbalneari e Cna.

Non hanno aderito Forte dei Marmi, Marina di Pietrasanta e Viareggio, dove, rispetto agli annunci della vigilia, circa una ventina di stabilimenti balneari si sono uniti allo sciopero.

E c’è l’intervento di Bruno Murzi, sindaco di Forte dei Marmi.

“Anche se a Forte dei Marmi lo sciopero non ha avuto grandi adesioni, per noi che siamo una città turistica, si tratta di un evento importante e allo stesso tempo  preoccupante. Pensare che una categoria, quella dei balneari, che fornisce servizi ai turisti e cittadini, trovandosi in una situazione di assoluta incertezza a causa dell’inadempienza della politica, sia costretta a ricorre ad atti così eclatanti come quello di uno sciopero degli ombrelloni è un fatto grave e allarmante.

Come sindaco di Forte dei Marmi, come cittadino, come fortemarmino mi sento in dovere di dare la massima solidarietà alle famiglie storiche balneari di Forte dei Marmi, e farò di tutto, se dovessimo andare alle aste, per costruire insieme un percorso che riconosca la storicità, l’esperienza, la professionalità e soprattutto il fatto che per la maggior parte di loro, le attività balneari siano l’unica fonte di sostentamento”.

Prosegue il sindaco Murzi: “Mi metto nei loro panni e comprendo molte delle loro aspettative e promesse mancate nel tempo. La maggior parte di queste famiglie gestiscono i bagni da più di cento anni e su questo hanno creato la propria esistenza e quella dei propri familiari. Nessuno di noi penso che potrebbe dormire sonni tranquilli se da domani improvvisamente dovesse cambiare il proprio sistema di vita ed essere azzerata la fonte di lavoro.

Forte dei Marmi deve la sua storia e il suo successo anche e soprattutto alle famiglie dei balneari che hanno contribuito con il proprio lavoro, inventiva, ospitalità alla notorietà turistica del nostro Paese e noi come fortemarmini tutti non possiamo dimenticarcene.

E’ troppo semplice oggi dire ‘facciamo le aste’, come se fosse una panacea, la soluzione”.

Qundi Murzi: “Un punto fondamentale da considerare è che se le aste saranno sono soltanto una gara economica, non ci sarà concorrenza perché famiglie di lavoratori non potranno mai competere con grandi imprenditori, catene alberghiere o fondi di investimento.

E’ per questo che come Comune, con l’organismo che siamo andati a costruire,  cercheremo di costruire delle regole, dal momento che il Governo non ha dato finora indicazioni, che tengano conto dell’importanza, della storicità, dei diritti non formali, ma certamente delle aspettative che hanno un forte e valida motivazione in coloro che hanno gestito i bagni e ci hanno trascorso tutta una vita.”

 

© Riproduzione riservata

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