In vista del suono della prima campanella di lunedì prossimo 16 settembre, il presidente Eugenio Giani e l’assessora all’educazione e all’istruzione Alessandra Nardini sottolineano che “la Regione Toscana investe convintamente per garantire l’accesso ai servizi per la prima infanzia e ul diritto allo studio a tutte le bambine, i bambini, le ragazze e i ragazzi toscani”.

“La scuola e l’educazione hanno centralità nelle politiche della Toscana e lavoriamo a un sistema di istruzione che vuole aprirsi alla comunità e alla società”, dice il presidente Giani, che in occasione del ritorno tra i banchi di 450mila ragazze e ragazzi lunedì16 settembre sarà prima a Ribolla, all’inaugurazione del nuovo polo scolastico, e poi a Empoli.

 

Assessora Nardini: “Sono estremamente orgogliosa delle nostre scelte in materia di educazione e istruzione, a partire dalla nostra scelta sui nidi, con cui abbiamo voluto affermare un principio chiaro: il nido, l’inizio di un percorso educativo fin dai primi mesi di vita,  deve essere un diritto per tutte le bambine e per tutti i bambini, non un privilegio per chi nasce in una famiglia che può permettersi di pagare la retta.

 

E poi sulla scuola agiamo in direzione ostinatamente e orgogliosamente contraria rispetto a quanto sta facendo il Governo Meloni con il Ministro Valditara: mentre sentiamo parlare di classi separate per studentesse e studenti disabili, di tetti per studentesse e studenti che vengono definiti stranieri, e viene bocciato l’emendamento sullo Ius Scholae, con i Pez investiamo da anni su inclusione della disabilità e intercultura convinti che la scuola debba essere per eccellenza luogo di uguaglianza.

E poi l’orgoglio per i progetti che educano alla parità e al rispetto delle differenze quando a livello nazionale sentiamo parlare di stop alla teoria gender, semplicemente uno spauracchio usato per non destrutturare stereotipi e pregiudizi che invece abbiamo il dovere di superare se vogliamo combattere e prevenire disuguaglianze e violenza”.

Anche Giani poi si sofferma sul supporto al sistema educativo. In particolare sull’impegno per una misura innovativa come nidi gratis. Giani annuncia la riapertura del bando, che allargherà la platea di beneficiari oggi a quota 14mila. Le famiglie che ancora non lo hanno fatto potranno presentare domanda dal 14 al 28 ottobre prossimi. Da Giani arriva anche un appello al governo a investire sugli asili nido, promuovendo un accordo con la Conferenza delle Regioni.

Tra le conferme per l’anno scolastico al via, ci sono i Pez, i progetti educativi zonali sia per l’infanzia sia per l’età scolare molto apprezzati dai territori che sono protagonisti con una governance territoriale affidata alle 35 conferenze zonali per l’educazione e l’istruzione: i primi finanziati con un milione e mezzo di euro (bando rivolto ai Comuni pubblicato oggi e aperto fino al 16 ottobre), i secondi con 6 milioni. “E poi c’e’ il rifinanziamento della legge regionale 16/2009 ‘ cittadinanza di genere’”, ricorda l’assessora Nardini a proposito della seconda edizione del bando in scadenza il prossimo 30 settembre nell’ambito del finanziamento da 5.7 milioni, che prevede, per accedere alle risorse, l’obbligatorietà di mettere in campo percorsi nelle scuole.

E poi il pacchetto scuola, “storica misura volta a sostenere le spese scolastiche di ragazze e ragazzi provenienti da famiglie meno abbienti, finanziata con 5 milioni e mezzo tra risorse proprie regionali e statali, per il quale dal prossimo anno si sta studiando una nuova formula finanziata attraverso il Fondo Sociale Europeo, per incrementare le risorse”.

Altra novità, già in fase di realizzazione riguarda la governance delle politiche sui territori, “per migliorare programmazione e coordinamento”, fa notare Giani.

“Con circa 3 milioni per i prossimi tre anni diamo stabilità e aumentiamo i contributi, per sostenere il funzionamento delle Conferenze zonali per l’educazione e l’ostruzione e le strutture di coordinamento tecnico – chiarisce l’assessora Nardini. Inoltre  abbiamo deciso con il presidente Giani di ricostituire il comitato di coordinamento istituzionale sulle politiche d’istruzione previsto dalla legge quadro regionale del 2002, in cui siedono rappresentanti dei territori, sia dei Comuni sia delle conferenze zonali. Ci aiuterà a valutare e migliorare ulteriormente l’efficacia del sistema regionale dell’educazione e dell’istruzione”.