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Li ha messi tutti allo stesso tavolo, Pd, renziani, Cinque Stelle, la sinistra di Avs.
In ossequio alla parità di genere, in un fifty-fifty, va detto, già protagonista della precedente legislatura anche con la vicepresidenza al femminile.
Nella linea del rinnovamento, con cinque nuovi assessori regionali nella giunta con otto componenti, riconfermati solo Monia Monni, Alessandra Nardini, Leonardo Marras.
Portando in primissimo piano una linea giovanissima e multietnica. Nominando a sorpresa la livornese Mia Diop, 23 anni, Pd, la più giovane vicepresidente di sempre della Regione Toscana, livornese con radici senegalesi.
E primo sottosegretario nella storia della Regione Toscana il fedelissimo enfant prodige cresciuto a Pistoia Bernard Dika, 27 anni, Pd, già portavoce del presidente nella precedente legislatura, consigliere regionale da oltre 14mila preferenze. Dika un predestinato, arrivato dall’Albania che era ancora un bebè, da liceale presidente del Parlamento regionale degli studenti, rimane in Consiglio regionale.
Così Eugenio Giani il moderato, Pd, presidente Regione Toscana, a inizio anni 90 consigliere comunale socialista a Firenze, ha dato una lezione di campo largo da manuale.
Più che da manuale Cencelli da manuale Giani bis.
Varando la prima giunta regionale di campo largo centrosinistra conseguente all’accordo Conte-Schlein.
Che la Livorno Pd sarebbe tornata protagonista nella giunta toscana era nell’aria. Non era rappresentata nel Giani primo, dopo Gianfranco Simoncini, già sindaco di Rosignano Marittimo, prima e Cristina Grieco poi nelle precedenti giunte Rossi.
Giani sempre molto presente a Livorno nella precedente legislatura. A Livorno, al santuario di Montenero, la sua prima tappa subito dopo essere stato confermato presidente col voto del 12 e 13 ottobre scorsi.
Si era mosso il Pd livornese chiedendo che a entrare in giunta fosse il neo consigliere regionale Alessandro Franchi, sindaco di Rosignano Marittimo dal 2009 al 2019, che della federazione Pd livornese è segretario. Con una mossa last minute da Livorno arriva direttamente alla vicepresidenza Mia Bintou Diop, giovanissima studentessa a Livorno consigliera comunale.
Ha pesato molto come nella precedente legislatura Matteo Renzi, con Stefania Saccardi, Italia Viva, già vicepresidente Regione Toscana, neo presidente Consiglio regionale.
Ha pesato molto il Pd di Pisa con la riconfermata Alessandra Nardini in giunta e con Antonio Mazzeo, presidente Consiglio regionale uscente eletto vicepresidente del Consiglio regionale.
Più pesante un Pd commissariato alla vigilia delle elezioni regionali, quello pisano, del Pd di una Prato città commissariata (per la prima volta nella sua storia) dopo le dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti, Pd, indagata.
Un Pd di Prato che col segretario Marco Biagioni, in giunta Bugetti, pare proprio non aver avuto peso visto che dalla giunta è rimasto fuori Matteo Biffoni, Pd, già sindaco di Prato 2014-2024, il consigliere più votato nella storia del Consiglio regionale in Toscana con ben 22.155 preferenze.
Si dichiara sorpreso Biagioni, “Ho già chiesto al segretario regionale Fossi un incontro per comprendere le ragioni di questa scelta”. Ma forse dopo le dimissioni di una sindaca eletta nel 2024, Bugetti, esponente di un Pd da lui guidato nella Prato seconda città della Toscana, e l’esclusione dalla giunta regionale di un ex sindaco di Prato nonché ex presidente Anci Toscana, Biffoni, recordman di preferenze di sempre in Consiglio regionale, qualche domanda Biagioni potrebbe porsela.
Pisa protagonista nel Giani bis anche con il sindaco di Fauglia Alberto Lenzi, Avs, in giunta con David Barontini, consigliere comunale M5S a Cascina.
Si aspettava forse di più il Pd di Siena con il neo consigliere regionale Simone Bezzini, assessore sanità uscente non confermato in giunta.
Questione Consiglio regionale. In attesa del ricorso di Antonella Bundu, candidata presidente Toscana Rossa.
In un’aula istituzionale in cui a differenza della giunta Giani bis, la parità di genere non ha trovato grande rappresentanza elettiva, con la renziana Stefania Saccardi, Italia Viva, viene eletta la seconda presidente donna nella storia del Consiglio regionale in Toscana.
E meno male, visto che nella precedente legislatura il trio eletto nel 2020 presidente Mazzeo, Pd, – vicepresidenti Casucci, Lega, e Scaramelli, Italia Viva, era tutto al maschile.
E al maschile è rimasto anche il trio uscente, con Mazzeo i vice Scaramelli e Petrucci.
In ufficio di presidenza c’è Irene Galletti, M5S, maggioranza, eletta segretaria questore. Mentre non ci sono state proposte per l’ufficio di presidenza all’insegna della parità di genere da parte dell’opposizione, che ha confermato Diego Petrucci, FdI, vicepresidente. Segretario questore Vittorio Fantozzi, FdI, segretario Iacopo Maria Ferri, Forza Italia. Non è eletta in Ufficio di presidenza Lega Salvini, in Consiglio regionale con un solo rappresentante.
Un’opposizione di centrodestra a trazione FdI, ben 11 consiglieri eletti, che su 14 consiglieri regionali ha eletto due sole signore: la deputata pratese Chiara La Porta, capogruppo FdI in Consiglio regionale, e la consigliera comunale livornese Marcella Amadio, FdI.
Saccardi indicata presidente in modo non rituale dallo stesso Giani, ed eletta con la prima votazione e anche con i voti favorevoli di opposizione centrodestra.
Un’opposizione di centrodestra che non ha opposto un proprio candidato presidente a Stefania Saccardi, ma che Saccardi l’ha votata con un segnale politico di collaborazione.



