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“La priorità, per quanto riguarda la Lega, è evidentemente proseguire con il buon governo decennale in Veneto”, è stato chiaro il vicepremier Matteo Salvini in merito alle elezioni regionali 2025. Aggiungendo: “Votano sei regioni, quindi è chiaro che non posso chiedere tutto dappertutto”.
Il che significa, per quanto concerne la Toscana ancora in attesa dell’ufficializzazione dei vari candidati presidenti, che nell’ambito dello scacchiere del tavolo nazionale del centrodestra, nel momento in cui si sbloccasse a favore della Lega il Veneto del dopo Zaia, in Toscana non sarebbe candidata presidente Elena Meini, dalla Lega designata tale qualche mese fa con Luca Baroncini segretario toscano del partito guidato da Salvini.
Prima che Roberto Vannacci, eurodeputato, diventasse vice di Salvini e fosse poi nominato responsabile campagna elettorale Lega in Toscana.
Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, coordinatore toscano Fratelli d’Italia, candidato presidente in pectore centrodestra regionali Toscana, mentre attende l’ok ufficiale è in tour elettorale da ormai molti mesi
Regionali che in Toscana saranno il 12 ottobre, come ha annunciato Eugenio Giani, presidente Regione Toscana, in attesa della firma del decreto.
Giani, Pd, a sua volta attende l’ok ufficiale per la candidatura di centrosinistra in tour elettorale da cinque anni. Che ci sarà. Con Giani forte di sondaggi, con o senza M5S, appelli di sindaci, e di annuncio di disponibilità alla sua candidatura bis che sembra aver sorpreso il Pd.
Pd guidato da Elly Schlein che intanto, in un tavolo nazionale di centrosinistra, è impegnata a mettere a punto il campo largo per le regioni al voto con M5S guidato dall’ex premier Conte.
Non solo con un intreccio con la Campania, con Fico, M5S, papabile candidato di centrosinistra in un dopo De Luca. Con De Luca che intanto tuona: “Per la Campania per me non è risolto niente e non ho ancora visto sulla scena nomi di persone adeguate per capacità, per esperienza e competenza, a ricoprire i ruoli per i quali vengono ipotizzati”.
Ma anche con un intreccio con le Marche che si è aggiunto nei giorni scorsi.
Dopo la sindaca dimissionaria Pd Bugetti a Prato, indagata, dopo il sindaco non dimissionario Pd Sala a Milano, indagato, è indagato l’europarlamentare Pd Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro, candidato presidente Regione Marche.
Che rimane candidato presidente: “Sono completamente estraneo”.
Blindato dal Pd con Schlein: “Matteo Ricci è assolutamente il nostro candidato, come abbiamo detto il Pd è al fianco di Ricci, è e rimane il nostro candidato. Ha chiarito di essere estraneo, noi abbiamo fiducia nella magistratura e speriamo che la vicenda sia chiarita al più presto”.
“Ci riserviamo di valutare approfonditamente le contestazioni mosse a Ricci”, è cauto Conte che avrebbe ribadito la necessità di prendere tempo per decidere se continuare a sostenere la candidatura di Matteo Ricci dopo l’avviso di garanzia, attendendo la conclusione degli interrogatori da parte della Procura.
“Ho inviato le carte sia a Schlein che Conte. Spero che i 5 Stelle capiscano le mie ragioni e si possa andare avanti”, replica Ricci.