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Autonomia differenziata, ok Cassazione referendum per abrogazione
La Cassazione ha dato l’ok al referendum per l’abrogazione dell’autonomia differenziata.
Abrogazione per la quale la Toscana è stata in prima linea sia con la raccolta di firme per il referendum. Sia con gli atti del Consiglio regionale della Toscana approvati a maggioranza Pd, Italia Viva e Movimento 5 Stelle per l’indizione del referendum e per chiedere l’abrogazione della legge sull’autonomia differenziata.. Sia con il ricorso della Toscana alla Consulta per la dichiarazione di illegittimità della legge.
Referendum per il quale la Toscana col comitato promotore ha raccolto decine di migliaia di firme
“Io prendo atto della sentenza della Corte di Cassazione, perché comunque per me ha un valore assoluto, e dico: premesso che poi sarà la Corte costituzionale a giudicare sull’ammissibilità del referendum, io dico perché no?”, ha detto il ministro Roberto Calderoli ad Atreju. “Sono anche soddisfatto della sentenza della Cassazione, perché dichiarando ammissibile il referendum alla luce della sentenza della Corte – che aveva richiesto l’inammissibilità totale della legge, bocciata, e che su 52 motivi di incostituzionalità ne ha accettati 14 con 13 non ammissibili e 25 infondati – di fatto dice che la legge 86 è viva, vegeta e gode anche non di ottima, ma di buona salute. Vuol dire anche che la legge c’è ed è immediatamente applicabile”, aggiunge Calderoli.
Autonomia differenziata, dunque sì al referendum dopo lo stop della Consulta a sette profili della legge Calderoli: dai livelli essenziali di prestazione alle aliquote sui tributi.
Una bocciatura parziale della Corte Costituzionale dopo il ricorso presentato da Regione Toscana, Regione Puglia, Regione Sardegna e Regione Campania.
Vincenzo Ceccarelli, capogruppo Pd in Consiglio regionale della Toscana: “Un altro passo verso il referendum: la decisione della Cassazione di dichiarare ammissibile il referendum contro l’autonomia differenziata è certamente una buona notizia per chi, come noi, sostiene un regionalismo cooperativo contrapposto allo ‘spacca Italia’ del governo. Un pronunciamento che dà ragione ai Consigli regionali che avevano avanzato la richiesta di referendum. Dopo che alcune settimane fa la Corte Costituzionale ha sostanzialmente smontato l’impianto della legge Calderoli, presto saranno i cittadini, se verrà superato l’ulteriore giudizio di ammissibilità della Consulta, a cancellare definitivamente una legge iniqua, sbagliata e che mette a rischio l’unità del paese».