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LIVORNO – Bandecchi escluso da Europee: “In Italia dittatura forse mai finita”
Bandecchi escluso da Europee, il leader nazionale Alternativa Popolare in conferenza stampa venerdì 3 maggio a Roma per contestare esclusione Ap, capolista ex magistrato Luca Palamara, da tutte le circoscrizioni eccetto quella Meridionale per le Europee 2024 al voto 8 e 9 giugno.
Dunque Ap guidata da Stefano Bandecchi, livornese, sindaco di Terni, esclusa anche dal voto in Toscana.
Alternativa popolare di Stefano Bandecchi ricorre in Cassazione contro la ricusazione da parte della Corte d’Appello di Roma della lista per le Europee aperta dall’ex magistrato Luca Palamara, quella per il collegio del centro Italia.
Bandecchi in conferenza stampa a Roma nell’Aula Magna della sede Università Unicusano, da lui fondata: “Qui oggi gli unici che hanno il giusto sono quelli del sud che avranno anche Alternativa popolare nelle liste e potranno decidere se votare Ppe e Ap, mentre a tutti gli altri viene impedito. Noi ci aspettiamo che l’Italia sia unica e indivisibile, non che Napoli sia diversa da Milano. Invece i magistrati a Napoli sono più svegli: accettano le nostre liste citando la nota del Viminale”, spiega Bandecchi sottolineando di avere “presentato delle liste autorizzate dal Ppe, di cui Ap è tra i fondatori dal 2014. Il Viminale il 29 ha fatto partire una nota in cui dice in modo chiaro che la lista del Ppe abbinata ad altri partiti (il nostro nome neanche è citato) può essere accettata perché in Italia ci sono già parlamentari Ppe che sono seduti a Bruxelles. Non è quindi necessaria la raccolta di firme secondo una legge infausta fatta il 24 di marzo per cui può essere contestato che manca il numero di firme idonee”.
“Noi siamo gli unici che abbiamo chiesto l’autorizzazione al Ppe che ce la ha data con regolarità e sta scritta, quindi non stanno dicendo no ad Alternativa popolare ma al Ppe. Noi siamo l’ospite che va dietro al Ppe. Le corti d’appello che non hanno accettato la nostra lista non hanno accettato il Ppe”.
“Penso che il Ppe ha fatto la dichiarazione nel momento in cui ha dato a noi questa possibilità, le leggi italiane poi le facciamo noi, sarà bene che ce la laviamo in casa. Io lo troverei sgradevole, ma vogliamo far parlare i tedeschi o i francesi delle nostre elezioni? Io penso che noi italiani dovremmo risolvere da soli, non gradirei un intervento. Può chiedere a Tajani, con cui non ho parlato, e che è il vice presidente del Ppe. Se ci hanno dato il permesso ce lo ha dato anche lui, perché il vicepresidente penso che conti”.
Prosegue Bandecchi: “E’ il Ppe che si presenta alle elezioni in Italia portando con se Ap. Resto basito che qualche magistrato non conosca il Ppe. E che l’Italia stia dicendo no ad una lista del Ppe, un partito che vale in ogni stato europeo. Siamo fuori da ogni seminato. In Italia forse la dittatura non è mai finita. La nostra non è una lamentela di Alternativa popolare. Noi passiamo a queste elezioni per accreditarci finalmente come partito nazionale. A noi ci sconvolge che l’Italia sia una nazione con troppe chiacchiere e fatti sempre confusi. Forse la magistratura avrà tempo per mettere a posto questa schizofrenia nazionale che è avvenuta”.
“Noi oggi abbiamo veramente bisogno di giustizia, giustizia europea. Alternativa popolare va riammessa in tutte le circoscrizioni. Io posso capire che si abbia paura di Bandecchi imprenditore, ma Bandecchi bischero arriverà comunque e comunque noi lotteremo fino all’ultimo per arrivare a quel 4 per cento per avere Bandecchi in Europa. Bandecchi bischero potrebbe avere 4.5 milioni dei voti di quelli che normalmente non vanno a votare e che sono massacrati tutti i giorni da uno Stato che non è più uno Stato”.
Il presidente di Ap Paolo Alli ha chiesto un incontro urgente alla presidente del Consiglio Meloni e al ministro Piantedosi.
Bandecchi: “”Abbiamo chiesto un appuntamento al presidente del consiglio e al Viminale, ancora non abbiamo avuto risposta. Ma che ci sia un cortocircuito in atto è estremamente chiaro. Qualcuno si sta giustamente preoccupando, c’è qualcosa che non va”.
“Veramente nel mio ottimismo malato io penso si possa ottenere il 4% anche solo al sud, lo dico a battuta ma nella mia testa è qualcosa di possibile. Ci sono 9 milioni di elettori, andranno a votare 25 milioni di italiani, si può anche superare”.
Sul ricorso: “Abbiamo presentato subito ricorso, restiamo particolarmente stupiti di come in Italia si possano avere tanti pesi e tante misure. La Corte di Appello di Napoli ha ammesso le nostre liste, la nota del Viminale del 29 aprile chiarisce che il Partito popolare europeo che, noi rappresentiamo oggi in Italia, non può non essere messo nelle liste italiane”.