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Ma quale casa? Pd Toscana a sostegno diritto abitazione in Costituzione

Obiettivo raccolta 50mila firme entro 11 settembre. "In Toscana 250mila persone in emergenza abitativa". Consiglio regionale approva mozione Pd prima firma Iacopo Melio per rafforzamento politiche pubbliche diritto abitare

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Pd Toscana in prima linea a sostegno della campagna ‘Ma quale casa?, iniziativa popolare per introdurre il diritto dell’abitare in Costituzione con una raccolta firme in corso.

Iniziativa presentata a Firenze da Francesco Battistini, componente della segreteria regionale Pd con delega alle Politiche per la casa, Mattia Santarelli, presidente comitato nazionale della campagna ‘Ma quale casa?’, Marta Logli, vicepresidente comitato nazionale della campagna ‘Ma quale casa?’. Pochi giorni dopo l’approvazione in Consiglio regionale della Toscana, presidente Antonio Mazzeo, di una mozione Pd con primo firmatario Iacopo Melio per il rafforzamento delle politiche pubbliche per il diritto all’abitare.

Atto d’indirizzo passato con il voto favorevole di Pd, Iv e Movimento 5 Stelle; non hanno espresso il voto FdI, Lega e gruppo misto.

‘Ma quale casa’, evidenziano Battistini, Santarelli, Logli,  “arriva in un momento cruciale, con il governo Meloni che ha cancellato il fondo affitti e il fondo morosità incolpevole, lasciando migliaia di famiglie in difficoltà”.

La proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare, per cui sono necessarie almeno 50mila firme, prevede la modifica di tre articoli fondamentali della carta costituzionale: l’articolo 44, per riconoscere l’abitazione come “bene primario e mezzo necessario per assicurare alla persona l’effettivo esercizio dei diritti e una vita libera e dignitosa”; l’articolo 47, per estendere la tutela dall’attuale “proprietà dell’abitazione” anche al suo “godimento”; e l’articolo 117, per definire le competenze tra Stato e Regioni in materia di politiche abitative.

Battistini: “Già dalla sua mozione congressuale, la segretaria Elly Schlein ha inserito come uno dei punti fondanti il diritto alla casa e l’attività in tal senso è proseguita con dei forum nazionali, confermando l’attenzione e l’interesse propri di un partito di sinistra a quelli che sono i bisogni delle cittadine e cittadini di tutta Italia. In Toscana ci sono 250mila persone in emergenza abitativa; da Lucca è partita una raccolta di firme per l’introduzione del contributo affitto da parte del governo. Tantissime persone si stanno mobilitando, perché quello dell’abitare è un tema che morde le coscienze: la dignità, la responsabilità e il diritto di ciascuno di avere una casa è una battaglia fondamentale da vincere”.

L’adesione del Pd alla campagna arriva a pochi giorni dalla presentazione del Piano nazionale per il diritto alla casa da parte della segretaria Elly Schlein, che ha sottolineato come “questo Paese non parla abbastanza del diritto all’abitare e della casa delle persone. Il governo è il grande assente in questa discussione da quando si è insediato”.

Santarelli: “Come Partito Democratico stiamo lottando per introdurre il diritto all’abitare in Costituzione perché di fatto pensiamo che la situazione del diritto all’abitare oggi in Italia sia paragonabile a quella di una strada dissestata e piena di buche. Ci sono due modi per risolvere questo problema: o rattoppare una ad una ogni singola buca,  oppure, come pensa il Pd, rifare l’asfalto, ricostruire il terreno su cui muoversi per dar vita a una nuova stagione di politica abitativa. Questa è prima di tutto una proposta di sistema che porti ad un’alternativa rispetto a quello che c’è già e che tutti conosciamo. Per renderlo possibile servono 50mila firme entro l’11 settembre: ognuno può portare il suo contributo attraverso la piattaforma o presso i banchini che stiamo organizzando in tutte le città d’Italia”

Logli: “I costi degli affitti sono insostenibili, soprattutto nelle città universitarie e nei centri turistici. La difficoltà di accesso alla casa colpisce giovani, studenti, lavoratori precari e famiglie a basso reddito. Ora è necessario riconoscere che il diritto alla casa è un diritto fondamentale che deve trovare un riconoscimento costituzionale. Come Pd vogliamo essere in prima linea su questo tema, raccogliendo firme in tutte le province e organizzando momenti di confronto con i cittadini”.

 

La mozione Pd con primo firmatario Iacopo Melio approvata in Consiglio regionale della Toscana impegna la giunta regionale ad attivarsi “nei confronti del Governo affinché, nel quadro della prossima programmazione finanziaria, sia garantito un rafforzamento strutturale e continuativo con proiezione triennale delle politiche pubbliche in materia abitativa, con particolare riferimento al fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e al fondo per la morosità incolpevole, strumenti essenziali per fronteggiare il disagio abitativo e tutelare il diritto alla casa dei nuclei familiari in condizione di difficoltà economica”. A “sollecitare il Governo affinché venga definita una strategia nazionale unitaria e di lungo periodo sul diritto all’abitare, fondata su un’integrazione tra misure di sostegno economico, interventi sull’edilizia residenziale pubblica e politiche urbanistiche inclusive, anche attraverso la messa a sistema delle risorse utilizzabili dai diversi livelli istituzionali, in coordinamento con le politiche attivate dalle Regioni e dagli enti locali”. A promuovere, “per quanto di competenza, ogni azione utile al fine di sensibilizzare la cittadinanza, anche mediante il coinvolgimento di associazioni, sindacati e realtà del terzo settore attive sul territorio, sul positivo valore rappresentato sul positivo valore” rappresentato dalla proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare ‘Ma quale casa?’, che mira a modificare gli articoli 44, 47 e 117 della Costituzione, “con l’obiettivo di diffonderne i contenuti e agevolarne, conseguentemente, l’iter di presentazione formale”.

Iacopo Melio: “Dietro ogni cifra c’è una storia, una persona che potrebbe non sapere dormire domani nel nostro Paese. Stiamo parlando di un diritto riconosciuto a livello internazionale, vogliamo sollecitare la costruzione delle risposte necessarie. La casa è un diritto di base al pari dell’istruzione, della salute e del lavoro. In Toscana nessuna e nessuno deve sentirsi fuori posto nella propria città. Lo dobbiamo fare per i giovani, per le persone anziane che sono rimaste sole, per le famiglie con figlie e figli, per chi ha perso il lavoro, per chi deve affrontare una malattia ho ha una disabilità e quindi una condizione di fragilità. Vogliamo garantire a chiunque un tetto sicuro sotto il quale vivere”.

Per il consigliere regionale Diego Petrucci, Fratelli d’Italia,, sull’impegnativa della mozione “possono esserci punti di convergenza, ma non possono esserci su tutte le premesse. Sono convinto che il contributo della Regione Toscana all’abitare sia gravemente insufficiente. Negli ultimi cinque anni ha messo 48milioni in tutto sui 65 miliardi complessivi gestiti nello stesso periodo”. Petrucci ha ricordato le due proposte di legge, “quella da me presentata e quella di Giovanni Galli. In Toscana ci sono circa 50mila abitazioni popolari, il 10 per cento di queste non è utilizzabile perché quegli alloggi devo essere messi a norma. Abbiamo individuato un percorso di riscatto per coloro che stanno in un alloggio popolare da almeno 18 anni. Ci siamo scontrati con la barriera ideologica Pd, che lascia 5mila vuote case, che diventeranno seimila nei prossimi anni, destinate ai toscani che sono poveri. Seimila famiglie toscane, circa ventimila persone potrebbero avere alloggio popolare e non ce l’hanno”.

Per il consigliere regionale Maurizio Sguanci, Italia Viva, “la questione è seria, è vero che ci sono alloggi che non possono essere messi a bando perché devono essere ristrutturati. Ci sono numeri importanti. Gli appartamenti sono stati messi in vendita in maniera razionale. Non è così automatico e così semplice. Non si possono vendere appartamenti a cifre esigue, la Corte dei Conti prevede che venga rispettato almeno il prezzo minimo di mercato”.

Giovanni Galli, Lega Salvini, ha ricordato le politiche dell’attuale Governo, “che segna un’inversione di tendenza con l’ultima legge di bilancio, con cui ha ridato vita al fondo con 10 milioni per il 2025 e 20 milioni per il 2026, dopo anni di azzeramento e previsto lo stanziamento previsto per il piano casa pari a 560 milioni a partire dal 2028, fino al 2030. La risposta alle richieste della mozione del Partito Democratico arriva direttamente dal Governo. I dati più recenti tratti dal rapporto ‘Abitare in Toscana’, ci sono 86 richieste per morosità incolpevole, circa 650 mila euro di spesa (6mila 200 euro in media a richiesta); richieste di sostegno per pagamento affitto 576 nuclei familiari, spesa complessiva circa 3milioni e 800mila”.

Vincenzo Ceccarelli, capogruppo Pd: “Quello che ha fatto negli anni la Toscana è stato mettere tra i nove e i dieci milioni ogni anno sulle politiche abitative. Basti metterle a confronto con quanto sta mettendo il Governo nazionale. Occorrerebbe fare di più, i bisogni sono superiori anche a quello che mette la Regione Toscana, che storicamente mette risorse significative. In Italia occorre un Piano-casa, di qui la necessità di sollecitare i Governi, l’abbiamo fatto anche con quelli passati.

© Riproduzione riservata

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