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LIVORNO – Dalle 6 di questa mattina (22 settembre) il varco Valessini, uno degli accessi doganali del porto di Livorno, è stato presidiato da centinaia di manifestanti che hanno rallentato e bloccato i flussi in entrata e in uscita di mezzi, auto, pullman e tir.
L’iniziativa rientra nello sciopero generale indetto dall’Usb per Gaza, con la richiesta della “rottura immediata delle relazioni con lo Stato terrorista di Israele, unico modo concreto con cui l’Italia può e deve reagire al genocidio in atto”.
Secondo Giovanni Ceraolo (Usb Livorno), il presidio, partito all’alba, “sta vedendo l’arrivo continuo di centinaia di persone” e riguarda diversi varchi doganali. Tra le motivazioni anche la denuncia dell’imminente arrivo della nave americana Slnc Severn, prevista domani sera, già impiegata in passato per il trasporto di materiale bellico destinato a Israele.
In parallelo, migliaia di persone si sono radunate a Calenzano, alla rotonda davanti al casello della A1, dando vita a una manifestazione con lo slogan Blocchiamo tutto – Palestina liber”. Il corteo, guidato da giovani palestinesi e aperto da una grande bandiera issata sulla Ruota del tempo dell’artista israeliano Dani Karavan, ha bloccato per ore il traffico in entrata e uscita dall’autostrada. A sfilare, oltre ai sindacati di base, anche studenti, docenti, associazioni, movimenti e semplici cittadini.
La marcia si è diretta verso Campi Bisenzio e Capalle, con l’obiettivo di passare davanti alla sede di Leonardo e all’ex Gkn, per poi concludersi al parcheggio della piscina comunale di Calenzano. “La mobilitazione proseguirà in tante città – ha spiegato Dario Furnari (Usb) – nel pomeriggio saremo all’università di Firenze, con una passeggiata rumorosa e un’assemblea. Il 24 torneremo a Livorno per bloccare nuovamente il porto, in concomitanza con l’arrivo della nave statunitense”.
Dure le critiche di Furnari alla Cgil, accusata di aver organizzato il 19 settembre uno sciopero generale “che non ha funzionato, perché nessuno ha potuto scioperare”.