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Arezzo celebra padre del sindaco, il caso finisce in Parlamento. “Aderì a Salò”

Presidenza Consiglio Comunale commemora Oreste Ghinelli. Consiglieri Pd: "Vergogna. Arezzo è antifascista". Interrogazioni parlamentari di Pd e M5S. Deputati Fossi e Simiani: "Inopportuno. Chiediamo verificare se lecito"

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9AREZZO – Arezzo celebra padre del sindaco, il caso finisce in Parlamento. “Aderì a Salò”.

La presidenza del Consiglio Comunale di Arezzo presieduto da Luca Stella, Fratelli d’Italia, celebra martedì 19 dicembre Oreste Ghinelli, nel centenario della nascita. Padre del sindaco Alessandro Ghinelli, centrodestra. Oreste Ghinelli avvocato scomparso nel 1985,  per 37 anni consigliere comunale, storico dirigente locale del Movimento sociale italiano.

Scoppia la polemica. E il caso Ghinelli diventa nazionale approdando in Parlamento con interrogazione Pd dei deputati Fossi e Simiani.

In Consiglio Comunale striscione di opposizione: “Arezzo è antifascista”.

Pd con il consigliere comunale Alessandro Caneschi: “In Consiglio Comunale abbiamo presentato un’ interrogazione al presidente del Consiglio Comunale Luca Stella e al sindaco Alessandro Ghinelli. Con la richiesta di annullare l’iniziativa che il presidente del Consiglio Comunale ha organizzato in ricordo dei 100 dalla nascita dell’ ex segretario provinciale del MSI Oreste Ghinelli, colui che non ha mai rinnegato la sua adesione alla Repubblica di Salò. La nostra richiesta è non è stata accolta. Vergogna.
Per noi i cittadini illustri di Arezzo non sono Licio Gelli e Oreste Ghinelli, come hanno sostenuto il sindaco Alessandro Ghinelli e la vicesindaco Lucia Tanti, ma sono Francesco Petrarca, Guido Monaco, Francesco Severi, Aldo Ducci, Amintore Fanfani e tutti i cittadini e partigiani che hanno dato la loro vita per la nostra libertà.
Grazie ai cittadini che hanno voluto ribadire che la nostra città, la nostra Arezzo è antifascista”.

Fossi e Simiani hanno presentato una interrogazione parlamentare alla Camera. “Chiediamo di verificare che l’evento promosso dal Comune di Arezzo per celebrare il segretario provinciale del partito di estrema destra Msi Oreste Ghinelli, padre dell’attuale sindaco, oltre ad essere palesemente discutibile ed inopportuno politicamente, sia lecito da un punto di vista istituzionale. Quante risorse pubbliche, sia in termini di finanziamenti che di utilizzo di personale, sono state impiegate per finalità che appaiono in realtà attinenti più alla sfera privata e perchè ricordare un ex repubblichino che non ha mai abiurato la Repubblica di Salò?”.

Fossi e Simiani: “Questo convegno è una chiara celebrazione partitica e nostalgica che riguarda peraltro un parente stretto del primo cittadino. Oreste Ghinelli è infatti una figura profondamente divisiva della recente storia locale. Avendo perseguito idee e valori opposti a quelli democratici ed antifascisti promossi dalla Costituzione. E non avendo soprattutto mai negato la sua adesione alla Repubblica di Salò. Anche dal punto di vista professionale si è sempre adoperato per difendere gli ‘stragisti neri’ durante i cosiddetti ‘anni di piombo. Il Comune è la casa dei cittadini non il palco di Atreju.

Il Comune di Arezzo è la casa di tutti e vedere il logo dell’amministrazione sulla commemorazione di un personaggio a dir poco divisivo è un fatto che non possiamo accettare. Per questo il Pd regionale si unisce alla protesta del Pd locale e delle associazioni antifasciste. Non si può infatti scindere il personaggio Oreste Ghinelli dalla sua storia legata al fascismo, arrivando addirittura ad organizzare una celebrazione”.

M5S regionale a firma Andrea Quartini, Irene Galletti e Tommaso Pierazzi  annuncia un’interrogazione parlamentare: “Questa situazione solleva dubbi sull’etica e sull’adeguato utilizzo delle risorse pubbliche. Da questo punto di vista, celebrare il padre di chi attualmente amministra la città di Arezzo è sicuramente un aspetto fortemente criticabile e l’amministrazione comunale farebbe meglio a rinunciarvi. La decisione di celebrare una figura legata alla Repubblica di Salò denota, da parte di una pubblica amministrazione, una mancanza di sensibilità storica e sociale verso le ideologie responsabili della morte di numerosi civili innocenti”.

Arezzo celebra padre del sindaco, i gruppi consiliari di opposizione Pd, Arezzo 2020 e Movimento 5 Stelle ritengono che il Consiglio Comunale “non deve ospitare il convegno su Oreste Ghinelli”. ” Oreste Ghinelli è stato un politico di parte e non una figura istituzionale. Basterebbe questo. Va tuttavia aggiunto che non è possibile sottacere di quale parte sia stato protagonista: la Repubblica sociale e il Movimento sociale. Il Consiglio Comunale di un capoluogo di una provincia medaglia d’oro della Resistenza non è luogo opportuno per commemorarlo e di questo il presidente Luca Stella dovrebbe prendere atto. Non siamo dinanzi a un aretino illustre, a meno che l’aggettivo illustre non si debba estendere a persone come Oreste Ghinelli o Licio Gelli, quest’ultimo d’altronde lodato dall’attuale sindaco, figlio di Oreste”.

Dirigenti aretini di Arci, Anpi, Alleanza Verdi Sinistra, Arezzo 2020, Pd e Cgil: “Oreste Ghinelli è stato un politico, un avvocato e un artista. Questo si legge nell’invito per la commemorazione di Oreste Ghinelli. E’ stato anche ricordato il suo ruolo di consigliere comunale dall’immediato dopoguerra fino all’anno della sua morte. Quello che la presidenza del Consiglio comunale non ha detto è che Oreste Ghinelli ha avuto la determinazione della coerenza con le sue scelte politiche giovanili, culminate con l’adesione alla Repubblica Sociale Italiana.

Può esserci sfuggito ma non abbiamo mai letto una sua dichiarazione che potesse rappresentare un distacco dall’ideologia fascista nei suoi anni di direzione del Movimento Sociale. E nemmeno, ovviamente, nei suoi anni di impegno professionale – assolutamente legittimo e ancora una volta coerente con la sua storia politica – in difesa di imputati neofascisti coinvolti nella strategia nera e stragista degli anni Settanta. Quella stessa ideologia che è al centro della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione che vieta la riorganizzazione del Partito Nazionale Fascista”.

 

© Riproduzione riservata

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