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Bimba scomparsa, generale Garofano: “Sequestro premeditato”

Firenze, la certezza è che la piccola Kata non è in ex Astor. Il padre: "Rapita bambina sbagliata". In ex hotel scontri per monopolio racket stanze. Via di fuga

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FIRENZE – Bimba scomparsa, generale Garofano: “Sequestro premeditato“.

Il generale Luciano Garofano, ex comandante Ris di Parma, consulente della famiglia, non ha dubbi dopo il suo sopralluogo nell’ex hotel Astor di ieri martedì 20 giugno.

Per la piccola Kata, Kataleya Alvarez, cinque anni, scomparsa dall’ex Astor sabato 10 giugno, si tratta di sequestro premeditato.

Garofano, consulente della famiglia di Kata: “Sulla base dello sgombero che c’è stato e con le ricerche fatte con il Gis mi sembra abbastanza scontato che la bambina sia stata sequestrata e portata via. Ma è impossibile fare delle ipotesi, perché sapete bene non abbiamo tutti gli elementi. Il sopralluogo è servito a capire quali sono state le modalità del sequestro di Kata. Lo abbiamo fatto anche con le informazioni che ci hanno dato i genitori e che sono molto preziose”.

Poi il super consulente Garofano: “Non chiedeteci cosa è successo, se è ancora viva, quale è stato lo scopo. Perché nessuno lo può dire e non sarebbe serio fare delle supposizioni su cui non abbiamo elementi. Sicuramente è stato premeditato. I sequestri prevedono una premeditazione, non prevedono certamente una decisione d’impeto”.

Garofano: “Abbiamo esplorato tutte le vie di entrata e uscita, anche quelle meno facili perché era giusto farci un’idea. Poi ce la faremo anche con le telecamere disposte nel territorio”.

Nel corso dell’ispezione il consulente ha girato video e registrato quello che dicevano i genitori mentre visitavano i vari ambienti.

E’ stata la Procura di Firenze, dopo la richiesta dei legali dei genitori di Kata, ad autorizzare il sopralluogo di Garofano nelle vesti di consulente della famiglia della bimba.

Sopralluogo che ha fatto seguito alla due giorni di maxi perquisizione dei reparti speciali dei carabinieri. dell’ex Astor in via Maragliano a Firenze.  

Maxi operazione svolta dopo lo sgombero dell’ex hotel sabato 17 giugno. I nuclei familiari, numerosi i bambini, trasferiti in strutture di accoglienza con i servizi sociali del Comune di Firenze.

Intanto nelle indagini sulla scomparsa di Kata non ci sarebbero dubbi. La certezza è che nell’ex hotel Astor, in via Maragliano nella zona nord di Firenze, la bimba non c’è. L’albergo, occupato da 140 persone fino a sabato scorso, è stato rovistato da cima a fondo ma della bambina nessuna traccia.

Non è stata trovata in nessuna stanza. Nascondiglio, sgabuzzino, sotterraneo. Neppure nei pozzi neri e nelle fogne che sono state scandagliate e ripulite.

E’ l’esito di due giorni di ispezioni e sopralluoghi condotti, tra domenica e lunedì. Con un vasto dispiegamento di uomini e mezzi e sofisticate tecnologie dai carabinieri del Ros, del Sis e dei Gis.

Gli investigatori si stanno concentrando ora sulla via di fuga usata da chi ha portato via la bambina dall’edificio dove viveva con la famiglia.

Le telecamere escludono che Kata sia uscita dal cancello che affaccia su via Boccherini.

Adesso i carabinieri hanno ampliato la ricerche in tutto il quartiere, in cerca di una traccia utile a scoprire chi ha preso la piccola Kata.

La maxi ispezione dei reparti specializzati dei militari dell’Arma nell’ex albergo si è conclusa con una minuziosa disamina del piano terra e del seminterrato dell’edificio. Si è provveduto, spiega una nota dei carabinieri autorizzata dalla Procura fiorentina che dirige le indagini, anche al contestuale svuotamento delle fosse biologiche e alla loro verifica mediante apparecchiature specifiche (sonde e videocamere).

L’attività nel suo complesso, spiegano gli investigatori, “non ha fatto emergere alcun dato risolutivo”. Gli indizi raccolti sono al vaglio degli inquirenti, anche per apprezzarne la pertinenza rispetto alle indagini. Indagini che per ora continuano mediante l’interrogatorio di altri testimoni e rivisitazione dei filmati delle videocamere di sorveglianza dell’intero quartiere di Novoli.

Il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia, Christine Von Borries, che coordina le indagini con il procuratore aggiunto Luca Tescaroli, persegue sempre l’ipotesi di reato di sequestro di persona a scopo di estorsione.

E si sta approfondendo anche la nuova pista che il padre di Kata, Miguel Angel Romero Chicclo, ha fornito al pubblico ministero a cui ha chiesto ieri di essere sentito: i sequestratori avrebbero portato via dall’ex albergo occupato di via Maragliano la bambina sbagliata. Per lui non sarebbe stata Kata il vero obiettivo dei malviventi ancora senza identità, ma una sua coetanea. Il motivo dietro questa ipotesi sarebbe l’assenza, almeno finora, di un movente chiaro dietro il rapimento.

La Procura lavora su più fronti a un mistero ancora tutto da sciogliere. La pista al momento ritenuta più probabile sembra essere quella di una ritorsione Una vendetta nell’ambito del racket degli affitti in vigore nell’albergo occupato dal settembre 2022. Ma per gli investigatori le ipotesi restano tutte aperte.

Secondo quanto è trapelato, sembra che dentro l’ex hotel sia andato avanti per settimane uno scontro tra due o tre fazioni, tra peruviani e romeni, per ottenere il monopolio del racket delle stanze. La mamma di Kata, Kathrine Alvarez, e i due figli, alcune settimane prima della sparizione della bimba, avevano subito un’aggressione e si erano dovuti rifugiare all’interno della loro camera.

© Riproduzione riservata

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