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Intervento salvavita in 3D, équipe sanitari e ingegneri

All'ospedale San Giovanni di Dio a Firenze. Giovane donna con rara patologia milza. Team guidato da direttore Dipartimento chirurgico Michelagnoli

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FIRENZE – Intervento salvavita in 3D, équipe sanitari e ingegneri

Intervento salvavita in 3D all’ospedale  San Giovanni di Dio a Firenze.

Un intervento chirurgico è riuscito a preservare la milza di una giovane donna grazie al ricorso alla stampa 3D integrato all’approccio laparoscopico minimamente invasivo.

A conferma del successo tecnico dell’intervento al San Giovanni di Dio, ospedale di Torregalli, illustra Azienda Usl Toscana Centro, la paziente è stata dimessa il secondo giorno post operatorio. La patologia che ha colpito la giovane donna è rara, un aneurisma dell’arteria splenica, ovvero una dilatazione anomala dell’arteria che irrora la milza. Può essere letale e necessario per trattarla efficacemente anche l’asportazione di un organo importante per le difese immunitarie come la milza. L’utilizzo della stampa 3D per creare un modello fatto su misura su paziente e per avere una pianificazione precisa dell’intervento, ha giocato un ruolo cruciale. La realizzazione finale del dettagliato modello 3D che comprendeva strutture anatomiche come la milza, il pancreas e i vasi splenici, ha potuto fornire preziose informazioni sia prima che durante l’intervento, contribuendo al suo successo.

Il team guidato dal direttore del dipartimento chirurgico, Stefano Michelagnoli, composto dal primario della chirurgia generale, Alessandro Anastasi che ha condotto l’intervento e dal chirurgo vascolare, Emiliano Chisci.

Eugenio Giani, presidente Regione Toscana: “Grazie alla combinazione di tecnologie innovative 3D e un approccio chirurgico mini invasivo, è stata salvata la milza di una giovane donna affetta da un raro aneurisma. Il successo di questo intervento dimostra l’eccellenza della chirurgia e l’importanza dell’innovazione del sistema sanitario pubblico della Toscana. Grazie al dottor Stefano Michelagnoli e a tutta l’equipe dei sanitari e ingegneri coinvolti”.

La tecnica utilizzata si basa sulla ‘esclusione dell’aneurisma mediante sua legatura. “Preservare la milza in casi del genere è spesso impegnativo, soprattutto quando l’aneurisma entra quasi nella milza – spiega Chisci – Tuttavia siamo riusciti a preservare l’organo escludendo un grande aneurisma dell’arteria splenica“.

Fondamentale, prosegue Usl Toscana Centro, la collaborazione con gli  che hanno realizzato il modello. Un paio di incontri on line con i chirurghi e nel tempo della pre ospedalizzazione del paziente, gli ingegneri sono riusciti a creare il corretto modello 3D necessario per la guida intraoperatoria.

Chisci: “Il nostro ospedale negli ultimi 15 anni ha fatto un buon numero di interventi di questa complessità grazie alla collaborazione con la chirurgia generale e la grande expertise video-laparoscopica raggiunta dal dottor Anastasi e sempre con ottimi risultati. In questo caso il fatto che il paziente sia stato dimesso il secondo giorno postoperatorio riflette non solo il successo tecnico dell’intervento. Ma anche i potenziali benefici dell’approccio laparoscopico minimamente invasivo e della pianificazione resa possibile dal modello 3D“.

Quello sulla giovane donna è solo l’ultimo “intervento di successo che dimostra l’eccellenza in Toscana della chirurgia vascolare e della chirurgia generale del San Giovanni di Dio. E l’impatto positivo dell’integrazione di tecnologie avanzate come la stampa 3D nella pratica chirurgica. Di recente sperimentazione da parte dei professionisti della chirurgia vascolare dell’ospedale, è anche la realtà aumentata, per un ulteriore miglioramento della cura del paziente e dei risultati.

I principali vantaggi dell’utilizzo della stampa 3D

Miglioramento della visualizzazione: Il modello 3D ha offerto una rappresentazione realistica e dettagliata dell’anatomia del paziente. Facilitando una comprensione approfondita delle complesse relazioni tra l’arteria splenica, il pancreas e le strutture circostanti.

Pianificazione personalizzata: Il modello 3D ha consentito al nostro team di adattare l’approccio chirurgico all’anatomia specifica del paziente. Tenendo conto di fattori come l’arteria tortuosa, la presenza del pancreas e la posizione profonda dell’aneurisma.

Collaborazione del team: Il dettagliato modello 3D ha probabilmente facilitato la comunicazione efficace e la collaborazione tra il chirurgo vascolare e quello generale.

Counseling: Il modello 3D ha reso più facile la comunicazione con il paziente della patologia in atto e del trattamento e la valutazione dei rischi, benefici dello stesso

Tecnica chirurgica ottimizzata: Con una chiara comprensione dell’anatomia unica del paziente, il nostro team ha potuto pianificare ed eseguire una tecnica chirurgica che ha ridotto al minimo i rischi e massimizzato le possibilità di un esito positivo.

© Riproduzione riservata

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