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FIRENZE – Premierato, Costituzione e democrazia.
Sono stati questi gli argomenti al centro del convegno Costituzione, parlamento, democrazia. Premierato: pareri a confronto che si è tenuto a palazzo del Pegaso, organizzato dall’Associazione dei consiglieri onorari della Regione e dall’Associazione degli ex parlamentari della Toscana, col patrocinio dell’Università degli Studi di Firenze.
“Abbiamo chiamato oratori, esperti di diritto costituzionale e parlamentari in carica per fare il punto sulle riforme costituzionali e in particolare sul premierato”. Così l’ex senatore Giovanni Bellini coordinatore dell’Associazione degli ex parlamentari della Toscana ha spiegato il senso del convegno.
“Un’iniziativa – ha aggiunto Roberto Benedetti, già vicepresidente del consiglio regionale e presidente dell’Associazione dei ocnsiglieri onorari della Toscana – che risponde in pieno allo scopo istituzionale delle associazioni e la nostra è un organo statutario del Consiglio e prevede che si approfondiscano argomenti di interesse generale e particolare”.
Da remoto, si è collegato Giuliano Amato, presidente emerito della Corte Costituzionale che ha ribadito l’importanza della partecipazione, “di restaurare i canali partecipativi, di tutelare e far parlare le autonomie territoriali perché si facciano valere sulle politiche pubbliche”. “Ciò che deve cambiare – ha detto – è che quando si presenta l’interesse nazionale deve esserci la chiamata di sussidiarietà. Dobbiamo riscoprire il regionalismo cooperativo e l’essenzialità della rete Stato-autonomie con ciascuno che concorre con le sue specificità alla realizzazione dell’interesse nazionale”.
A portare il saluto dell’università degli Studi di Firenze, la rettrice Alessandra Petrucci che ribadisce “Costituzione, parlamento, democrazia sono tre parole che danno il senso della storia”. Il ricordo va poi, a Montesquieu “’bisogna toccare la legge con mano tremante’, invitando alla cautela, alla chiarezza, alla trasparenza coloro che avessero avuto in animo di cambiarla”.
“Viviamo un tempo in cui le democrazie stanno soffrendo e i regimi autarchici crescono – ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo – anche in Europa abbiamo il bisogno di tutelare la nostra Costituzione che non va modificata solo per interessi del momento. È stata scritta per mantenere un equilibrio tra i poteri legislativo ed esecutivo con una figura di garanzia, quella del Presidente della Repubblica”. “Con questa riforma il parlamento perderebbe parte della sua funzione e parte della sua capacità di saper indirizzare il suo esecutivo”. “Mi auguro – conclude- come dovrebbe avvenire con il cambio dei nostri sistemi elettorali ma ancor di più della nostra Costituzione, che non ci sia una forzatura a maggioranza ma che si costruiscano le condizioni di ascolto e dialogo”.
“Nel premierato vedo il pericolo di uno squilibrio tra i vari assetti – ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani – Se penso la premierato ho un senso di dubbio, di diffidenza, di valutazione negativa perché lo identifico in uno Stato centralista che toglie potere alle Regioni e soprattutto toglie potere al Presidente della Repubblica e al parlamento e mina fortemente una Costituzione che con pregi e difetti è stata lungimirante e ancora riesce a cerare rapporto e fiducia tra cittadini ed istituzioni”.
Sono seguite le relazioni di Enzo Cheli, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale e Ginevra Cerrina Feroni, dell’università degli Studi di Firenze e vicepresidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali. Interverranno Nicola Pignatelli, dell’università di Bari, Stefano Ceccanti, dell’università La Sapienza di Roma e Valter Bielli, vicepresidente dell’Associazione nazionale degli ex parlamentari della Repubblica.
E poi gli interventi dei senatori Alberto Balboni e Dario Parrini, rispettivamente presidente e vicepresidente della commissione Affari costituzionali del Senato e Giovanni Tarli Barbieri, dell’Università degli studi di Firenze.
L’evento si è chiuso con un dialogo tra gli onorevoli Massimo D’Alema e Riccardo Migliori.