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FIRENZE – Il Consorzio di Bonifica Medio Valdarno ha dato avvio a 15 interventi di somma urgenza per la riparazione dei luoghi vulnerati dall’evento meteo del 14 marzo: “Lavoriamo con le nostre capacità tecnico-operative per tamponare le situazioni più critiche in vista della nuova ondata di maltempo prevista”
Per il Consorzio di Bonifica è giа cominciata da lunedì la fase delle somme urgenze, in accordo con il Genio Civile della Regione Toscana e le amministrazioni locali e attuate fin da subito pur nelle more della dichiarazione di stato di emergenza con la quale solitamente viene definito il formale quadro amministrativo entro cui operare.
Gli interventi previsti al momento sono 15 per un importo totale stimato di circa 12.2 milioni di euro: si va dal Rimaggio, Zambra, Gavine e Riafone a Sesto Fiorentino, il fosso di San Donnino a Campi Bisenzio, il fosso Reale a Case Passerini, il torrente Marinella di Legri ma anche il Marina, Chiosina e Garille a Calenzano, il torrente Stella a Quarrata, il torrente Brana a Agliana, il torrente Orme in localitа Pozzale e il Rio dei Cappuccini in localitа Corniola a Empoli e il Loretino a Rovezzano, Firenze.
Tutti cantieri aperti, giа da lunedì e che proseguiranno senza sosta fino a quando non saranno ristabilite almeno le condizioni precedenti all’evento o laddove possibile anche migliorate.
Sono lavori fatti anche sapendo che è in arrivo una nuova perturbazione sulla Toscana.
Il presidente Masetti ha eseguito sopralluoghi a Calenzano, in localitа La Chiusa, sul Torrente Marinella di Legri dove è in corso la riparazione delle sponde a monte e valle della via Barberinese e fino a via di Davanzello con massi ciclopici reperiti in tempo zero e quattro escavatori a lavoro per un totale stimabile in circa 3.9 milioni di euro.
E a Sesto Fiorentino, dove oltre il Rimaggio su cui il Consorzio di Bonifica si è messo a disposizione di Comune e Genio Civile per la risoluzione della criticità in piazza del Mercato, si sta lavorando anche all’imbocco del tratto tombato del Gavine per liberare il pià possibile il tratto a monte a cielo aperto proprio perché per i torrenti ogni attraversamento, tombatura, riduzione di sezione è idraulicamente un elemento di rischio.
“Il Consorzio di Bonifica è un ente tecnico-operativo capace di mettersi subito al lavoro con le proprie professionalitа tecniche e strutture amministrative e questa и una grande risorsa per il territorio – spiega il presidente del Consorzio di Bonifica, Paolo Masetti – In queste ore oltre che gestire segnalazioni e interventi in urgenza stiamo cercando di spiegare anche il nostro lavoro, le nostre competenze e i nostri limiti. La sola manutenzione ordinaria non basta e di fronte ad eventi meteo come questi riemerge la chiara necessitа di investimenti strutturali di prevenzione per il futuro. Ma è necessario raccontare, oltre le criticitа e le riparazioni, anche cosa ha funzionato: la manutenzione ordinaria ha dato i suoi frutti in termini di rischio ridotto su un reticolo di 5600 chilometri di corsi d’acqua (pari alla distanza che c’è tra Lisbona e Mosca) e su 730 chilometri di argini (la distanza tra Parigi e Berlino o la lunghezza di tutta la A1 tra Milano e Napoli) con casse di espansione che sono servite ad evitare il peggio in tante zone (come ad esempio a Firenze, Scandicci, Campi Bisenzio o nel Pistoiese) e impianti idrovori che hanno funzionato ininterrottamente per giorni e hanno pompato complessivamente dalla piana tra Firenze e Prato piщ di 15 milioni di metri cubi di acqua (il volume di 500 mila camion cisterna) che altrimenti avrebbero sicuramente provocato allagamenti ancora piщ diffusi e persistenti”.