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FIRENZE – Pegaso d’Oro a Simone Cristicchi: “Un onore incredibile. Con la Toscana sempre nel cuore”
Pegaso d’Oro a Simone Cristicchi. La massima onorificenza Regione Toscana assegnata all’artista dal presidente Eugenio Giani a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione Toscana a Firenze.
Simone Cristicchi attesissimo al Festival di Sanremo 2025 firmato Carlo Conti con ‘Quando sarai piccola‘. Cristicchi già vincitore sul palco dell’Ariston nel 2010 con ‘Ti regalerò una rosa‘, proposto al Festival 2020 nel duetto con il cantautore musicista livornese Enrico Nigiotti.
Il Pegaso d’Oro a Simone Cristicchi, come riconoscimento al suo contributo alla cultura italiana attraverso la musica, il teatro e la letteratura.
Giani: Ho avuto l’onore di conferire il Pegaso d’Oro a Simone Cristicchi, riconoscendo il suo straordinario contributo alla cultura italiana attraverso la musica e il teatro. Nonostante sia nato a Roma, Simone ha un profondo legame con la Toscana, in particolare con la Maremma, che ha influenzato la sua arte e la sua carriera. La sua arte continua a ispirare e arricchire la nostra comunità”.
“Cristicchi ha saputo entrare nella memoria della Toscana, cogliendone i significati autentici proprio dove le radici del sentimento popolare sono più profonde. La sua capacità di raccontare le storie ed i canti dei minatori del monte Amiata e la storia del ‘profeta’ ottocentesco Davide Lazzaretti testimoniano l’attenzione che Cristicchi ha sempre dedicato alle persone che voce non riescono o non possono più avere: da chi senza responsabilità e colpa si trova ricoverato nelle strutture psichiatriche alle vittime delle foibe. Argomenti di rilevanza sociale, questi, espressi con una forza irresistibile. C’è una sensibilità in Cristicchi che si esprime nella forma musicale e riesce ad andare molto oltre ed è questa ed il suo legame con la terra di Toscana che legittimano il riconoscimento che riceve dalla Regione”.
Cristicchi: “Pochi sanno che ho cominciato la mia carriera artistica proprio a Firenze, in un piccolo locale chiamato ‘Eskimo Club’ in via dei Canacci, vicino alla stazione di Santa Maria Novella, dove c’era un piccolo palco, una chitarra e chiunque poteva esibirsi. Questo è il primo motivo che mi lega alla Toscana e a Firenze, dove ho vissuto due anni. Un rapporto che si è rafforzato quando ho realizzato un documentario cercando testimonianze sugli ex manicomi italiani, fermando la mia attenzione su quelli toscani: San Salvi a Firenze, il San Niccolò a Siena e il manicomio di San Girolamo a Volterra. Ti regalerò una rosa il brano con il quale ho vinto il Festival di Sanremo nel 2007 nasce proprio come colonna sonora dei titoli di coda del documentario. In Toscana sono ritornato con il mio progetto ‘Canti di miniera, d’amore di vino e d’anarchia’ dedicato e realizzato assieme al Coro dei minatori del Monte Amiata e poi ad Arcidosso, dove mi sono appassionato alla vicenda di Davide Lazzaretti raccontando in uno spettacolo teatrale proprio sul monte Labro la vicenda del profeta.
L’ultimo capitolo del mio particolare sentimento verso la Toscana è lo spettacolo Paradiso. Dalle tenebre alla luce con il quale ho affrontato il poema dantesco in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri”.
“Con Simone Cristicchi – aggiunge l’assessore regionale all’economia ed alle attività produttive Leonardo Marras, sindaco di Roccastrada fino al 2009 – ci siamo conosciuti ai tempi del suo spettacolo Canti di miniera che mi ha dato modo di apprezzare, a livello artistico e personale, le sue qualità umane e la sua straordinaria sensibilità”.
Cristicchi sul brano che presenta al Festival di Sanremo: “Mi lascio spesso conquistare da ispirazioni che nascono da vicende quotidiane. In questo caso la disabilità di mia madre Luciana. Mi sono chiesto spesso se, ad un certo punto della vita, i ruoli si possono ribaltare e la figura che prima vedevi come un riferimento e un rifugio diventa oggetto di cura nella restituzione di un atto d’amore che diventa urgente e parte del nostro percorso umano. Non perdere tempo, non sciupare occasioni e attenzioni perché il tempo potrebbe, improvvisamente mancare e la storia interrompersi. Questo è il senso di Quando sarai piccola”.