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SCARLINO – Venator di Scarlino, Comune: “Azienda dica le sue intenzioni”.
Venator di Scarlino, il Comune in provincia di Grosseto, sindaca Francesca Travison, si mobilita per i lavoratori dello stabilimento. Come deciso nel Consiglio Comunale aperto insieme a Provincia di Grosseto e i Comuni di Gavorrano, Follonica, Massa Marittima, Montieri, Monterotondo e Roccastrada, sindacati e a Confindustria.
Annunciando: Consigli Comunali aperti itineranti. Lettera aperta a direzione generale Venator. Mobilitazione con Governo e manifestazione a Roma.
Sindaca Travison rivolta all’azienda: “ll tempo dell’incertezza è finito. La vostra ambiguità ha gettato centinaia di famiglie e un intero territorio nell’ansia e nella precarietà. Ora basta. Abbiamo diritto a sapere quale sarà il futuro dello stabilimento e delle persone che ci lavorano. Se l’azienda vuole vendere, che lo dica apertamente. Se ci sono trattative in corso, che ci informi. Se Venator non crede più nel nostro territorio, che lasci spazio a chi è pronto a investire con coraggio e visione. Se invece vuole rimanere, che lo dimostri: riavviando subito l’attività, richiamando i lavoratori, investendo nel futuro. Questa incertezza deve finire. E finché non avremo risposte, continueremo a farci sentire: qui, nei nostri Comuni, a Roma, e ovunque sia necessario per amplificare la nostra voce”.
Marco Simiani, deputato Pd, presente al Consiglio Comunale a Scarlino: “P𝗼𝗿𝘁𝗲𝗿ò 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗲𝗺𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗶𝗻 𝗣𝗮𝗿𝗹𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝘂𝗲𝗿ò 𝗮 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝗿𝗲 affinché le istituzioni siano al fianco dei lavoratori e del territorio per individuare una soluzione concreta e rapida. 𝗦𝗮𝗹𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗳𝗮𝗯𝗯𝗿𝗶𝗰𝗮 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝘀𝗮𝗹𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶. Dopo la mia visita alla Venator il 24 dicembre, confermo anche oggi, alla vigilia del nuovo anno, la mia determinazione a fare tutto ciò che è necessario affinché questa crisi trovi un esito positivo.
Uiltec: “Questa crisi, che da troppo tempo pesa sui lavoratori, le loro famiglie e sull’intero territorio, non può più essere trascinata. È arrivato il momento per il Gruppo Venator di assumersi le proprie responsabilità. I lavoratori, prime vittime di un mercato complesso e di accordi mancati che risalgono addirittura al 2004, stanno pagando un prezzo altissimo.
Il Gruppo Venator deve presentare un piano chiaro per il futuro dello stabilimento, un piano che non si limiti a tamponare la situazione, ma che punti a un rilancio concreto o a una riqualificazione industriale anche per il rispetto che deve al Paese Italia.
La Uiltec-Uil-Toscana Sud denuncia con forza:
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L’assoluta mancanza di un piano industriale credibile da parte del Gruppo Venator.
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La mancanza di azioni concrete da parte dell’azienda per garantire la ripartenza dello stabilimento di Scarlino.
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L’inerzia generale che rischia di compromettere l’economia e il tessuto sociale di un intero territorio”.
Il comunicato congiunto di Comune di Scarlino, Provincia di Grosseto e i Comuni di Gavorrano, Follonica, Massa Marittima, Montieri, Monterotondo e Roccastrada, sindacati e a Confindustria.
“Uniti per salvare i lavoratori di Venator e dell’indotto. Insieme per chiedere chiarezza e al di là di qualsiasi schieramento politico, per dare un segnale concreto di vicinanza ai lavoratori e per chiedere a Venator di dire, una volta per tutte, quali siano le sue intenzioni per il futuro dello stabilimento di Scarlino.